Tre anni di guerra in Ucraina, il Papa dal Gemelli: “Ricorrenza vergognosa per l’intera umanità! Preghiamo per la pace”
Dal Policlinico il Pontefice fa pubblicare il testo dell’Angelus che avrebbe dovuto leggere oggi in San Pietro al termine della messa di chiusura del Giubileo dei Diaconi. E il suo pensiero è per i popoli in guerra: “Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”

Città del Vaticano – Alla vigilia del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, il pensiero di Papa Francesco, ricoverato da oltre una settimana al Gemelli, va alla martoriata Ucraina e a tutti i popoli che sono in guerra.
Nel testo dell’Angelus, diffuso a mezzogiorno dalla Sala Stampa vaticana per volere dello stesso Pontefice, il Vescovo di Roma definisce la data di domani, 24 febbraio 2025, “una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità!”. E mentre rinnova la sua “vicinanza al martoriato popolo ucraino”, dal Policlinico il Papa invita a “pregare a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”.
Il Pontefice rassicura poi i fedeli sulle sue condizioni di salute: “Proseguo fiducioso il ricovero portando avanti le cure necessarie, anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate”. Il Papa ringrazia poi chi, in questi giorni, gli ha scritto un messaggio: “Mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me”.
Infine, non è mancato un pensiero ai diaconi che in questi giorni hanno celebrato il Giubileo varcando la Porta Santa della basilica vaticana, concludendo l’evento con la Santa Messa svoltasi questa mattina in San Pietro con l’ordinazione diaconale di 23 uomini giunti da diverse parti del mondo (due dal Brasile, sei dalla Colombia, uno dalla Francia, tre dall’Italia, tre dal Messico, due dalla Polonia, tre dalla Spagna e tre dagli Stati Uniti, ndr): “Voi vi dedicate all’annuncio della Parola e al servizio della carità; svolgete il vostro ministero nella Chiesa con parole e opere, portando l’amore e la misericordia di Dio a tutti. Vi esorto a continuare con gioia il vostro apostolato e – come ci suggerisce il Vangelo di oggi – ad essere segno di un amore che abbraccia tutti, che trasforma il male in bene e genera un mondo fraterno. Non abbiate paura di rischiare l’amore!”.
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