“Sapete che cos’è la felicità?” La lezione del Papa ai bambini (e ai grandi)
In Vaticano l’incontro del Pontefice con i bambini per il Meeting mondiale sulla Fraternità Umana: “Se la felicità non si compra, come posso essere felice?”
Città del Vaticano – “Nella guerra non si può essere felici. Voi sapete cos’è la felicità? Dove si compra? Come si fa?”. E’ festa grande nell’Aula Nuova del Sinodo, dove Papa Francesco presenzia ad uno dei 12 Tavoli predisposti dalla Fondazione Fratelli tutti per il World Meeting on Human Fraternity (per saperne di più leggi qui).
Un momento di dialogo e confronto con i più piccoli, anche in vista della prima Giornata Mondiale dei Bambini che si svolgerà a Roma a fine mese, presto si trasforma in un momento disordinato e un po’ chiassoso, con tutti i bambini presenti che volevano dire o dare qualcosa al Pontefice, apparso divertito da tutti i piccoli che attorno a lui fanno “confusione” portando disegni, letterine, oggetti.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, padre Enzo Fortunato, il cardinale Mauro Gambetti, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, e Aldo Cagnoli, comandante d’aereo e scrittore, che è tra gli organizzatori della Gmb, insieme alla cooperativa Auxilium.
Prima del dialogo – tutto a braccio – con i bambini, al Pontefice viene portato il Vangelo di don Pino Puglisi, che tanto si è speso per togliere i bambini dalla strada. E, sulla scia del sorriso del prete anti-mafia, il confronto si incentra tutto sulla felicità.
Francesco chiede ai piccoli cos’è secondo loro: “Per me la la felicità nel mondo è essere tutti uniti ed essere una sola famiglia di Dio”, “per me la felicità nel mondo è la pace”, “la felicità non si compra”, alcune risposte. “Se la felicità non si compra, come posso essere felice?”, chiede allora il Santo Padre. “Quando tutti stanno bene”, “quando facciamo pace siamo felici”, “con le parole gentili”, le frasi dei bambini. “Se uno insulta un altro, può essere felice?”, prosegue il Papa ricevendo in risposta un coro di “no”.
“Avete sentito che c’è tanta guerra nel mondo. Nella guerra c’è felicità?”, “No!”, la risposta dei bambini. “Voi sapete che ci sono bambini che sono nella guerra?”, chiede ancora il Papa. “Sapete questo? I bambini delle volte non hanno da mangiare, i bambini hanno paura delle bombe, delle cose brutte. Ma se un bambino è di questa parte della guerra e un altro è di quell’altra parte della guerra, sono nemici? Questa è la domanda difficile. Perché non sono nemici?”.
“Non è colpa loro se c’è la guerra”, “tutti i bambini sono una famiglia”, alcune risposte. “Voi avete nonni?“, chiede ancora Francesco ad un bambino che ha chiesto una preghiera per sua nonna. “Adesso facciamo una cosa, tutti insieme, in silenzio, preghiamo una Ave Maria per i nonni”, la proposta del Papa, che ammonisce: “Noi a volte pensiamo che il futuro dell’umanità è nelle persone adulte che possono fare delle cose” e invece “il futuro dell’umanità è nelle due punte, nei bambini e negli anziani, è quando si incontrano i bambini con i nonni. Noi dobbiamo prenderci cura dei bambini, dei vecchietti, dei nonni che hanno la saggezza”. Mostra poi un bambino che, durante l’evento, dormiva tranquillamente, nonostante la confusione, nelle braccia della mamma. “Questo bambino dorme, non si difende, è sicuro perché è nelle braccia della mamma. Noi con Dio dobbiamo essere così”.
Interviene quindi l’ex presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, presentando un progetto (sostenuto da due fondazioni americane) che sarà “un segno concreto” dell’evento di oggi: una rete di telemedicina che coinvolga ospedali italiani e del resto del mondo. “Il progetto nasce dalla conoscenza di tanti bambini che hanno bisogno di essere curati e sarà messo a disposizione di tutti i bambini, soprattutto quelli più dimenticati”. “Grazie tante per quello che fate. Coraggio e avanti!”, il saluto del Pontefice, che prima di lasciare l’Aula firma la Dichiarazione dei bambini. (foto © Vatican Media)
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