Papa Francesco: Il comandamento dell’amore è il cuore della nostra fede

Il Pontefice all’Angelus: “Ciò che conta non sono le pratiche esteriori, come gli olocausti e i sacrifici, ma la disposizione del cuore con cui tu ti apri a Dio e ai fratelli nell’amore”. Poi l’appello per la pace: “L’articolo 11 della Costituzione italiana possa attuarsi in tutto il mondo: la guerra sia bandita e si affrontino le questioni con il diritto e i negoziati”

Città del Vaticano – Il comandamento dell’amore, ovvero “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo”, sono il cuore della nostra fede. A ricordarlo è Papa Francesco che questa mattina, affacciato su una piazza San Pietro baciata dal sole, commenta così l’odierna pagine del Vangelo.

Nel rispondere allo scriba che lo aveva interrogato su quale sia il comandamento più importante, “Gesù ci dice – spiega il Pontefice – che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo. Al discepolo di ogni tempo il Signore dice: nel tuo cammino ciò che conta non sono le pratiche esteriori, come gli olocausti e i sacrifici, ma la disposizione del cuore con cui tu ti apri a Dio e ai fratelli nell’amore”.

“Noi possiamo fare tante cose, infatti, ma farle solo per noi stessi e senza amore, e questo non va; farle con il cuore distratto oppure con il cuore chiuso, e questo non va. Tutte le cose devono essere fatte con l’amore”, prosegue il Vescovo di Roma ribadendo che il giorno del Giudizio Dio “ci chiederà anzitutto sull’amore: ‘Come hai amato?’ È importante allora fissare nel cuore il comandamento più importante. Qual è? Ama il Signore tuo Dio e ama il tuo prossimo come te stesso”.

Dopo la benedizione, il Papa, nel consueto appello per la pace, cita l’Articolo 11 della Costituzione Italiana, che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. “Possa questo principio attuarsi in tutto il mondo: la guerra sia bandita e si affrontino le questioni con il diritto e i negoziati”, le parole del Pontefice che torna a chiedere: “Tacciano le armi e si dia spazio al dialogo. Preghiamo per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Sud Sudan”.

Infine, un appello alla preghiera per Valencia e le altre comunità della Spagna “che soffrono tanto in questi giorni. Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda”. Quindi l’immancabile saluto: “Auguro a tutti una buona domenica. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”. (foto © Vatican Media) 

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