Papa Francesco donerà la “Rosa d’Oro” alla Salus Populi Romani
Il Pontefice porterà la Rosa d’Oro, un dono che ha radici antiche, a Santa Maria Maggiore nel pomeriggio di venerdì 8 dicembre. Poi andrà a piazza di Spagna per l’omaggio all’Immacolata
Città del Vaticano – Un dono speciale da parte del Pontefice per la “mamma” di tutti i romani. Venerdì 8 dicembre 2023, in occasione della tradizionale visita alla basilica papale di Santa Maria Maggiore per la Solennità dell’Immacolata Concezione, Papa Francesco omaggerà la venerata icona della Salus Populi Romani con la Rosa d’Oro.
La Rosa d’Oro: un dono antico
La Rosa d’Oro ha radici antiche e simboleggia la benedizione papale. La tradizione di conferire la Rosa d’Oro risale al Medioevo e, nel corso dei secoli, è stata donata a monasteri, santuari, sovrani e personalità di spicco in riconoscimento del loro impegno per la fede e il bene comune.
Con il dono della Rosa alla Salus, Papa Francesco sottolinea l’importanza spirituale e il significato profondo che questa icona detiene nella vita della Chiesa cattolica, essendo anche il Santuario mariano d’occidente più antico dedicato alla Madre di Dio.
Quella che donerà il Papa non è l’unica Rosa attribuita alla Salus. La prima fu donata nel 1551 da Papa Giulio III profondamente devoto all’icona mariana custodita in Basilica e ove, sull’altare del Presepe, aveva celebrato la sua prima Messa.
Nel 1613 Papa Paolo V donò la Rosa d’oro in occasione della traslazione della venerata Icona nella nuova cappella appositamente eretta. La basilica non ha alcuna traccia delle due suddette Rose d’oro donate dai due Pontefici, probabilmente perse con l’invasione napoleonica dello Stato Pontificio (Trattato di Tolentino 1797).
Dopo 400 anni il Pontefice ha scelto di dare un segno tangibile della sua devozione verso la venerata icona, rafforzando il legame millenario tra la Chiesa Cattolica e la citta di Roma.
Alla notizia di questo omaggio mons. Rolandas Makrickas, Commissario straordinario della Basilica, ha espresso la sua gioia affermando: “Il dono della Rosa d’Oro è un gesto storico che esprime visibilmente il profondo legame di Papa Francesco con la Madre di Dio, che in questo santuario è venerata con il titolo di Salus Populi Romani. Il popolo di Dio potrà essere rafforzato ancora di più nel suo legame spirituale e devozionale alla Beata Vergine Maria. Alla Salus chiediamo il dono della pace per il mondo intero”.
L’omaggio in piazza di Spagna
L’arrivo di Papa Francesco nella basilica situata sull’Esquilino è previsto alle ore 15.30. Subito dopo, alle 16, il Pontefice è atteso per il tradizionale omaggio florale e l’atto di venerazione all’Immacolata in piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna.
In occasione della ricorrenza, per tutto il giorno la cittadinanza romana porterà il proprio omaggio alla statua della Vergine. Come tradizione, i primi saranno i Vigili del fuoco, in onore dei 220 colleghi che l’8 dicembre del 1857 inaugurarono il monumento: alle 7 saliranno fino in cima per deporre la propria ghirlanda di fiori sul braccio della Vergine.
Nel pomeriggio, il Pontefice sarà accolto dal cardinal vicario e dalle autorità civili. Pregherà davanti al monumento dedicato alla Madonna e lascerà dei fiori alla sua base. Prima del Santo Padre saranno numerosi i gruppi e le personalità che lasceranno serti floreali ai piedi della colonna alta 12 metri progettata dall’architetto Luigi Poletti,, sulla cui sommità svetta la statua mariana in bronzo realizzata dallo scultore Giuseppe Obici.
Roma ai piedi della Vergine
Porteranno il proprio omaggio la parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte, il Sovrano Ordine di Malta, il Corpo della Gendarmeria Vaticana con la banda musicale che, alle 9.30, eseguirà un inno alla Madonna. E ancora l’Arciconfraternita dei siciliani, il Circolo San Pietro, la Fondazione Don Gnocchi, i gruppi di Padre Pio e Casa Sollievo della sofferenza, il Sodalizio degli Abruzzesi…
Da non dimenticare il grande corteo dei lavoratori delle aziende romane più importanti, tra cui le comunali e le municipalizzate, e l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede con i gruppi spagnoli. Alle 14, l’omaggio dell’Unitalsi.
Fin dalle 5 e per tutta la giornata, i Frati Minori Conventuali della basilica dei Santi XII Apostoli saranno in piazza per accogliere i gruppi e i singoli fedeli, animando con canti e preghiera.
“Nel sentire della popolazione quella verso l’Immacolata è sempre stata una forma di devozione radicata, già prima della proclamazione del dogma, che avvenne da parte di Papa Pio IX nel 1854”, ricorda padre Francesco Celestino, parroco della chiesa dei Santi XII Apostoli.
L’antica nove dell’Immacolata
“Dal 1463 i frati francescani conventuali, arrivati nella basilica dei Santi XII Apostoli, hanno introdotto la devozione all’Immacolata – racconta il religioso –, grazie al cardinale Bessarione che lasciò nella chiesa un dipinto, chiamato appunto ‘La Madonna di Bessarione’, che ancora oggi è custodito nella nostra basilica. Nel 1477 Papa Sisto IV, che era francescano, diede licenza di celebrare con molta solennità la festa dell’8 dicembre e questo permise di gettare il primo seme di quella che è l’attuale novena dell’Immacolata”.
Nella basilica dei Santi XII Apostoli si tiene, infatti, la più antica novena all’Immacolata di Roma: dal 29 novembre al 7 dicembre è prevista alle 17.45 la recita del Rosario e il canto delle litanie, quindi, alle 18.30, la Messa presieduta sempre da un cardinale con il canto del “Tota Pulchra”, che “fu composto – rivendica padre Celestino – da padre Alessandro Borrone, un nostro confratello vissuto nell’Ottocento”.
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