“Nessun abuso”: l’indagine scagiona il cardinale accusato di molestie

Il cardinale canadese Lacroix fa parte del C9, il gruppo di porporati che aiuta il Papa nella gestione della Curia e della Chiesa: l’indagine voluta dal Pontefice lo scagiona dalle accuse di molestie e per tanto non si proseguirà con un’ulteriore “procedura canonica più approfondita”

Città del Vaticano – Cadono le accuse contro il cardinale Lacroix, 66 anni, arcivescovo di Québec dal 2011 e membro del Consiglio dei Cardinali, l’organo voluto da Papa Francesco per aiutarlo nella gestione della Curia Romana e della Chiesa universale.

Contro il porporato l’accusa anonima di aver abusato di una ragazza di 17 anni tra il 1987 e il 1988, quando la presunta vittima era minorenne. Accuse che Lacroix ha sempre e “categoricamente” respinto, definendole infondate. A fine gennaio 2024, l’Arcidiocesi di Québec, in una nota, aveva fatto sapere che il cardinale “si ritira temporaneamente dalle sue attività finché la situazione non sarà chiarita”.

A cinque mesi di distanza, la Santa Sede rende noto l’esito dell’indagine canonica che Papa Francesco ha affidato l’8 febbraio 2024 ad André Denis, giudice della Corte Superiore del Québec in pensione. Il Pontefice, si legge in un comunicato diffusa dalla Sala Stampa vaticana, aveva dato al giudice “il mandato di fare luce su un’accusa formulata nell’ambito di una azione legale collettiva intentata contro l’Arcidiocesi di Québec”.

Il rapporto dell’indagine canonica preliminare effettuata dal giudice è stato portato a termine il 6 maggio 2024 e consegnato al Santo Padre nei giorni successivi. “Alla luce dei fatti esaminati dal giudice – si legge ancora nel comunicato vaticano -, il rapporto non consente di identificare alcuna azione che si configuri come cattiva condotta o abuso da parte del Cardinale Gérald C. Lacroix. Di conseguenza, non è prevista una procedura canonica più approfondita”.

Il Pontefice ha quindi “autorizzato il giudice André Denis a diffondere un comunicato che riassuma gli elementi della sua indagine e lo ha autorizzato anche a rispondere ad eventuali domande in merito”. Papa Francesco, conclude la Santa Sede, “rivolge un profondo ringraziamento al giudice André Denis per aver portato a termine, entro i tempi previsti, il mandato che gli era stato affidato e che ha svolto con imparzialità nel contesto della causa collettiva mossa nei confronti dell’Arcidiocesi di Québec”.

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