Madonna di Trevignano, il Vaticano mette la parole fine: “Nessuna apparizione”

In un comunicato il Dicastero per la Dottrina della Fede dà ragione al Vescovo di Civita Castellana: “Constat de non supernaturalitate”. E l’ex Sant’Uffizio impone il divieto di assoluto di sacramenti o preghiera sul posto

Città del Vaticano – La Santa Sede mette fine al caso della Madonna di Trevignano confermando il decreto varato qualche mese fa dal Vescovo di Civita Castellana con il quale il presule affermava la falsità delle apparizioni (leggi qui).

Il Dicastero per la Dottrina della Fede, in una nota, scrive che quanto accaduto sulle rive del lago di Bracciano “constat de non supernaturalitate“, ovvero, secondo le nuove norme (leggi qui), non vi è nulla di divino. Da qui il divieto assoluto di celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare o organizzare pellegrinaggi, momenti di preghiera, incontri di vario genere a Trevignano Romano.

Alla luce delle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (17 maggio 2024), in riferimento al Decreto Prot. 01D/2024, emesso da Mons. Marco Salvi, Vescovo di Civita Castellana, in data 6 marzo 2024, d’intesa con questa Istituzione, riguardo alle asserite apparizioni e rivelazioni riferite dalla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia, questo Dicastero riconosce la validità giuridica del suddetto Decreto, sia per quanto riguarda il giudizio ivi espresso (constat de non supernaturalitate) sia per le disposizioni indicate nei punti a-d.

Non solo: il Vaticano ribadisce il divieto per i sacerdoti di “celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell’Associazione “Madonna di Trevignano ETS” (la onlus per la diffusione del culto mariano che fa capo al marito di Gisella Cardia, ndr) che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali”.

Convalidato poi il divieto “di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale”; e l’avvertimento ai fedeli “circa l’obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall’organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi”.

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