“L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico”
In Vaticano Capi di Stato e personalità da tutto il mondo riuniti per il Summit Internazionale per i diritti dei Bambini. E il Papa annuncia un documento pontificio “per dare continuità a questo evento: sarà una Lettera o un’Esortazione”

Città del Vaticano – “L’infanzia negata è un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica”. Con queste parole Papa Francesco tenta di smuovere i cuori e le menti di Capi di Stato e personalità giunte in Vaticano per un Summit, voluto dallo stesso Pontefice e organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, per tutelare i diritti dei bambini.
Oltre vertici dei Dicasteri della Curia Romana, nella maestosa Sala Clementina del Palazzo Apostolico, riadattata con un allestimento ad hoc per l’occasione, sono riuniti Capi di Stato ed esponenti politici di tutto il mondo: da Mario Draghi al ministro degli Esteri italiano Tajani, passando per la regina Rania di Giordania. Ma le parole del Papa, più che ai presenti, sono rivolte ai tanti governi impegnati nell’alimentare guerre e sistemi economici che non tengono conto della dignità dei più piccoli.
Proprio i piccoli, protagonisti della giornata, hanno dato il benvenuto al Santo Padre con disegni e abbracci. Con loro il Pontefice si è intrattenuto per alcuni minuti negli spazi antistanti la Sala Clementina prima di raggiungere gli illustri ospiti.
Aprendo il Summit, il Vescovo di Roma ha ricordato come oggi “la vita di milioni di bambini” sia “segnata dalla povertà, dalla guerra, dalla privazione della scuola, dall’ingiustizia e dallo sfruttamento. I bambini e gli adolescenti dei Paesi più poveri, o lacerati da tragici conflitti, sono costretti ad affrontare prove terribili”. Ma “anche il mondo più ricco non è immune da ingiustizie. Là dove, grazie a Dio, non si soffre per la guerra o la fame, esistono tuttavia le periferie difficili, nelle quali i piccoli sono spesso vittime di fragilità e problemi che non possiamo sottovalutare”.
Proprio i giovani, che nella società sono segni di speranza, faticano a riconoscere la speranza in sé stessi. Questo è triste e preoccupante.
“Non è accettabile ciò che purtroppo negli ultimi tempi abbiamo visto quasi ogni giorno, cioè bambini che muoiono sotto le bombe, sacrificati agli idoli del potere, dell’ideologia, degli interessi nazionalistici. In realtà, nulla vale la vita di un bambino. Uccidere i piccoli significa negare il futuro”, la denuncia del Papa, che ha poi ricordato i motivi per cui si è voluto riunire questo Summit: “Oggi siamo qui per dire che non vogliamo che tutto questo diventi una nuova normalità. Non possiamo accettare di abituarci. Alcune dinamiche mediatiche tendono a rendere l’umanità insensibile, provocando un indurimento generale delle mentalità. Rischiamo di perdere ciò che è più nobile nel cuore umano: la pietà, la misericordia. Più di una volta abbiamo condiviso questa preoccupazione con alcuni tra voi che sono rappresentanti di comunità religiose”.
Da qui l’appello ad ascoltare “i bambini che oggi vivono nella violenza, nello sfruttamento o nell’ingiustizia serve a rafforzare il nostro ‘no’ alla guerra, alla cultura dello scarto e del profitto, in cui tutto si compra e si vende senza rispetto né cura per la vita, soprattutto quella piccola e indifesa. In nome di questa logica dello scarto, in cui l’essere umano si fa onnipotente, la vita nascente è sacrificata mediante la pratica omicida dell’aborto. L’aborto sopprime la vita dei bambini e recide la fonte della speranza di tutta la società”.
La mattinata e tutto il pomeriggio sono poi proseguiti con i discorsi dei vari partecipanti. A chiudere la giornata un nuovo, seppur breve, intervento di Papa Francesco, che ha annunciato: “I bambini ci guardano: ci guardano per vedere come noi andiamo avanti nella vita. Da parte mia, per dare continuità a questo impegno e promuoverlo in tutta la Chiesa, ho intenzione di preparare una Lettera, un’Esortazione, non so, dedicata ai bambini. Grazie ancora a tutti!”. (foto © Vatican Media)
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