Le Palme. Niente omelia: il Papa in silenzio davanti a 60mila fedeli
Il Pontefice, visibilmente affaticato, salta anche quest’anno la processione ma benedice i rami d’ulivo. L’omelia preparata per il giorno d’inizio della Settimana Santa non la legge ma all’Angelus condanna “il vile attentato di Mosca”
Città del Vaticano – Silenzio. Nessuna parola, nessun commento al Vangelo, nessun monito o suggerimento per vivere meglio questo tempo. Silenzio. La Domenica delle Palme 2024 passerà alla storia per essere stata quella in cui Papa Francesco rinuncia a leggere l’omelia preparata per l’occasione. Il Pontefice presiede il rito, legge le preghiere ma la voce è affaticata.
Francesco arriva in sedia a rotelle, salutando le autorità sedute sul sagrato. Sul palco, dove è allestito l’altare, veste i paramenti sacri: camice, piviale e mitria. Con l’aspersorio benedice i rami d’ulivo e le palme tenute in mano da oltre 60mila fedeli, accorsi in piazza San Pietro per l’inizio della Settimana Santa.
Bergoglio ascolta in silenzio il racconto della Passione secondo Marco e, terminata la proclamazione del Vangelo, resta in silenzio. La messa continua con il Credo. In tempi moderni non era mai accaduto. Un precedente c’è: nel 2005, Giovanni Paolo II non lesse l’omelia perché malato (ma in quell’occasione il testo fu letto dal cardinal Sandri). Oggi, invece, nessun collaborato del Santo Padre dà voce ai pensieri del Sommo Pontefice, che, al termine della celebrazione, prende il microfono per leggere l’allocuzione che introduce l’Angelus.
Dal sagrato della basilica vaticana condanna “il vile attentato” di Mosca e assicura la sua “preghiera per le vittime. Il Signore le accolga nella sua pace e conforti le loro famiglie. Egli converta i cuori di quanti progettano, organizzano e attuano queste azioni disumane, che offendono Dio, il quale ha comandato: ‘Non ucciderai'”.
“Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico: apriamo a Lui i nostri cuori! Solo Lui ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati”, aggiunge il Papa prima di rivolgere un pensiero alle nazioni sconvolte dai conflitti: “Preghiamo per tutti i fratelli e le sorelle che soffrono a causa della guerra; in modo speciale penso alla martoriata Ucraina, dove tantissima gente si trova senza elettricità a causa degli intensi attacchi contro le infrastrutture che, oltre a causare morti e sofferenze, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni. Per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina! E pensiamo a Gaza, che soffre tanto, e a tanti altri luoghi di guerra”.
Terminato il rito, le nuvole lasciano spazio al sole e il Pontefice non rinuncia al bagno di folla: in papamobile percorre i settori della piazza, distribuendo sorrisi e benedizioni. (foto © Vatican Media)
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