“La spiritualità da salotto non accende lo zelo per l’evangelizzazione”

Nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco benedice e consegna il pallio ai nuovi arcivescovi metropoli: “Col vostro ministero, contribuite a costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”

Città del Vaticano – La “spiritualità da salotto”, “come oggi ci presentano alcuni movimenti nella Chiesa”, non “accende nella vita lo zelo per l’evangelizzazione”. Lo dice Papa Francesco, che questa mattina, in una basilica vaticana addobbata a festa, presiede la solenne celebrazione eucaristica per la festa dei Santi apostoli Pietro e Paolo, patroni di Roma.

Come da tradizione, benedice e consegna i palli ai nuovi arcivescovi metropoliti nominati durante l’anno: in tutto sono 42 ma in basilica ne sono presenti 33.

Il pallio

Custodito in un urna a ridosso della tomba di San Pietro (fatta interrare da Benedetto XVI poiché molti la scambiavano per la tomba dell’apostolo che in realtà si trova qualche metro più in basso), i pallio è il simbolo di un legame speciale con il Papa ed esprime inoltre la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, l’Arcivescovo Metropolita acquista di diritto nella giurisdizione sulla propria provincia ecclesiastica (o Metropolia).

Secondo il diritto canonico (CIC can. 437 § 1), un Metropolita deve chiedere il Pallio entro tre mesi dalla sua nomina ed è autorizzato ad indossarlo solo nel territorio della propria diocesi e nelle altre diocesi della sua provincia ecclesiastica.

Il pallio degli Arcivescovi Metropoliti, nella sua forma presente, è una stretta fascia di stoffa, di circa cinque centimetri, tessuta in lana bianca, incurvata al centro così da poterlo appoggiare alle spalle sopra la pianeta o casula e con due lembi neri pendenti davanti e dietro, così che – vista sia davanti che dietro – il paramento ricordi la lettera “Y”. È decorato con sei croci nere di seta, una su ogni coda e quattro sull’incurvatura, ed è guarnito, davanti e dietro, con tre spille dorate o argentate.

Una società dalle porte aperte

Nell’omelia, il Papa ricorda come Pietro e Paolo, le colonne della Chiesa, abbiano fatto esperienza della grazia divina. Entrambi, sottolinea, hanno “toccato con mano l’opera di Dio che ha aperto le porte del loro carcere interiore e delle prigioni reali dove sono stati rinchiusi a causa del Vangelo”.

E, nella prospettiva del Giubileo, tutta la riflessione del Pontefice ruota attorno al simbolo della Porta Santa. Come davanti agli Apostoli “si sono aperte le porte di una vita nuova”, anche per noi l’Anno Santo l’occasione “per varcare la soglia di quel santuario vivente che è Gesù e, in Lui, vivere l’esperienza dell’amore di Dio che rinvigorisce la speranza e rinnova la gioia”.

Infine, rivolgendosi ai nuovi Arcivescovi, chiede ai presuli di essere “pastori zelanti che aprono le porte del Vangelo. Con il vostro ministero contribuite a costruire una Chiesa e una società dalle porte aperte”.

La consegna del Pallio e l’abbraccio con i fratelli ortodossi

AL termine della celebrazione, Papa Francesco chiama accanto a se il rappresentante della Delegazione Ecumenica del Patriarcato di Costantinopoli. Con lui dà la solenne benedizione ai fedeli. Poi, come da prassi, consegna i palli ai nuovi arcivescovi.

“Voglio dare, con fraterno affetto, il mio saluto alla Delegazione del Patriarcato Ecumenico: grazie di essere venuti a manifestare il comune desiderio della piena comunione tra le nostre Chiese. Invio un sentito saluto cordiale al mio fratello, al mio caro fratello Bartolomeo”, le parole del Santo Padre che, prima di lasciare la basilica, accompagnato dal Metropolita di Calcedonia si reca in preghiera prima davanti la tomba del principe degli apostoli, poi davanti la statua bronzea di San Pietro vestita con sfarzosi paramenti sacri.

Ori e pietre preziose per omaggiare il primo Papa

Il 29 giugno, in occasione della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, nella basilica di San Pietro in Vaticano si rinnova la tradizione della vestizione della statua bronzea di San Pietro. La statua, che raffigura il principe degli apostoli “in Cattedra” e benedicente, viene ricoperta con i paramenti sacri. Sul capo vi è la tiara pontificia, tempestato di pietre preziose. Sulle spalle vi è il piviale rosso e dorato. Al dito l’anello pontificio.

Sull’Altare della Confessione, invece, proprio sopra la tomba del primo Papa, vengono poste diverse statue. Al centro vi è quella di Cristo che consegna le chiavi a Pietro. Ai lati, in cima a due colonnine di marmo, si trovato due statue raffiguranti San Pietro e San Paolo, a simboleggiare i pilastri su cui si fonda la Chiesa di Roma. In corrispondenza dei lati dell’Altare, che per l’occasione è ricoperto con un paliotto rosso, vi sono altre due statue, dorate, degli apostoli.

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