La devozione di Papa Francesco a San Giuseppe “che dorme”
Una statuetta di San Giuseppe “dormiente” è sulla scrivania del Papa e a essa si rivolge in preghiera Bergoglio quando ci sono problemi
Città del Vaticano – “Tu dormi e lui risolve il problemi”. E’ nota a tutti la devozione di Papa Francesco per San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Una devozione, quella di Bergoglio, che risale alla giovinezza. Infatti, è proprio nella chiesa di San José di Buenos Aires che Jorge Mario, all’epoca 17enne, scopre la sua vocazione al sacerdozio. Dopo sessant’anni, il 19 marzo 2013, Francesco inaugura il suo pontificato, con una solenne messa in una gremita piazza San Pietro.
Il padre putativo di Gesù è sempre presente nella vita del Papa, e lo è un po’ di più anche in tutte le celebrazioni pontificie, come testimonia il grande arazzo che viene esposto sulla facciata della basilica vaticana durante le liturgie presiedute dal Santo Padre.
Ma Bergoglio un’immagine di San Giuseppe la ha anche nella sua biblioteca e sulla sua scrivania. La peculiarità della statuetta che si trova sulla scrivania del Pontefice è che raffigura lo sposo della vergine Maria mentre dorme. Francesco ci è molto affezionato. ‘Don Bergoglio’ ce l’aveva anche nella stanza che occupò per diciotto anni al Collegio Maximo di San Miguel, dov’è stato rettore e dove ha abitato anche da provinciale dei gesuiti.
Leggendo la Bibbia sappiamo quanto sia stato importante il sonno nella vita del falegname. In sonno gli apparve l’Angelo per prendere in sposa Maria, per fuggire in Egitto per sottrarre Gesù Bambino all’ira di Erode e per fare ritorno a Nazareth.
Per questo il Papa ha l’abitudine di infilare sotto la statuetta del santo biglietti che contengono problemi, richieste di grazia o preghiere dei fedeli. Lo confidò egli stesso il 16 gennaio 2015 a Manila nell’incontro con le famiglie: “Io amo molto san Giuseppe perché è un uomo forte e silenzioso. Sulla mia scrivania ho un’immagine di San Giuseppe mentre dorme e quando ho un problema o una difficoltà io scrivo un biglietto su un pezzo di carta e lo metto sotto la statua di San Giuseppe affinché lui possa sognarlo. Ma come san Giuseppe, una volta ascoltata la voce di Dio, dobbiamo riscuoterci dal nostro sonno; dobbiamo alzarci e agire”.
Nella Lettera apostolica Patris corde con la quale indisse l’Anno dedicato allo sposo di Maria, rivela di ripetere ogni giorno da quarant’anni questa preghiera:
Glorioso patriarca san Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen.
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