Il Papa vola in Corsica: la devozione popolare come antidoto alla secolarizzazione

Presentato il Viaggio Apostolico nell’isola francese (prima volta nella storia che un Papa si reca in Corsica): Francesco vola nel cuore del Mediterraneo per parlare di pace

Città del Vaticano – L’attenzione al tema della pietà popolare e del Mediterraneo ma anche, e soprattutto, riflettori puntati sulla pace. Questi i temi che si affronteranno domenica 15 dicembre quando Papa Francesco volerà in Corsica per il suo 47mo Viaggio Apostolico. Un viaggio lampo, appena 12 ore, per chiudere un convegno sulla devozione popolare che vede coinvolte diverse Chiese del Mediterraneo.

Anche se sarà il primo Pontefice a mettere piede nell’isola francese (anche se Angelo Roncalli, quando era nunzio a Parigi, visitò l’isola nel 1952, ndr), resta invariato il numero dei Paesi toccati da Papa Bergoglio: 67 in tutto (quella del 15 dicembre è la terza volta del Pontefice argentino in Francia dopo Strasburgo nel 2014 e Marsiglia nel 2023).

Il Papa “si muove per incontrare la popolazione cristiana dell’isola e per partecipare all’incontro sulla religiosità popolare promosso dal cardinale Bustillo”, ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Non a caso, il suo primo discorso sarà “una riflessione su un tema, quello della religiosità popolare, molto sentito in tutta la Francia, visti i tanti santuari che ne costeggiano il territorio. In Corsica, in particolare, è molto forte la presenza delle Confraternite e il culto della Vergine, la Madonnuccia, che protesse l’isola dalla peste quando era sotto il dominio genovese”.

L’incontro con la gente dell’isola, con il popolo cristiano, sarà dunque centrale nel prossimo viaggio papale, “in una società in cui i riferimenti sono meno radicati del passato, soprattutto per quanto riguarda i giovani”, ha osservato Bruni, sottolineando come “il Mediterraneo farà da sfondo al viaggio, in un tempo caratterizzato dai conflitti che probabilmente troveranno eco nei discorsi del Papa, insieme al tema dei rischi della crisi ambientale alimentata dall’uomo”.

Tre i discorsi che Francesco pronuncerà, più un ringraziamento conclusivo, tutti in italiano. Il Pontefice avrà anche l’occasione di incontrare, accolto dal cardinale François-Xavier Bustillo, arcivescovo di Ajaccio, vescovi, sacerdoti e religiosi nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e chiudere la giornata con la messa a Place d’Austerlitz dove si annuncia la presenza di settemila fedeli.

Occhi puntati infine sull’ultimo appuntamento della giornata: l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron all’aeroporto prima della partenza del Papa da Ajaccio. E’ immaginabile che tra i temi dell’incontro ci saranno ancora i conflitti che investono l’Europa, il Medio Oriente e altre regioni del pianeta. La pace resta infatti la preoccupazione principale del Pontefice.

In Corsica oltre l’80 per cento degli abitanti sono cattolici e le confraternite attirano sempre più giovani perché sono un luogo di convivialità e anche di solidarietà. Particolare devozione c’è poi per la Madonnuccia (il Papa effettuerà una sosta anche alla statua che la rappresenta) che nel 1656, secondo la tradizione, salvò i Corsi, allora ancora sotto il dominio genovese, dalla peste.

La devozione popolare diventa dunque una sorta di antidoto alla secolarizzazione che investe da anni la maggior parte dei Paesi europei che assistono non solo ad un costante calo delle vocazioni ma anche dei battesimi. (foto © Vatican Media) 

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