Il Papa: “Quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!”

Il Pontefice all’Angelus nella solennità di Maria Madre di Dio prega per le mamme “che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio. Quanto è bella la pace!”

Città del Vaticano – “Oggi, in questo primo giorno dell’anno, dedicato alla pace, pensiamo a tutte le mamme che gioiscono in cuor loro, e a tutte le mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio. Quanto è bella la pace! E quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!”.

Nel primo Angelus del 2025, il pensiero di Papa Francesco va a tutte le donne che soffrono a causa della guerra e delle violenze. L’occasione è la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. E così il Pontefice, affacciato su una piazza San Pietro baciata dal sole in questo primo gennaio, ricorda la “mamma” per eccellenza, ovvero la Vergine Maria che oggi la Chiesa venera col titolo di “Madre di Dio”.

“Pensiamo a questo: tutti gli uomini sono figli, ma nessuno di noi ha scelto di nascere. Dio invece ha scelto di nascere per noi. Dio ha scelto. Gesù è la rivelazione del suo amore eterno, che porta nel mondo la pace. Al neonato Messia, che manifesta la misericordia del Padre, corrisponde il cuore di Maria, la Vergine Madre”, le parole del Santo Padre, che aggiunge: “Questo cuore è l’orecchio che ha ascoltato l’annuncio dell’Arcangelo; questo cuore è la mano di sposa data a Giuseppe; questo cuore è l’abbraccio che ha avvolto Elisabetta nella sua vecchiaia. Nel cuore di Maria, nostra Madre, batte la speranza; batte la speranza della redenzione e della salvezza per ogni creatura”.

Dopo la benedizione, il Papa ricorda come il suo predecessore, Paolo VI, “volle che il primo giorno dell’anno diventasse la Giornata Mondiale della Pace. Quest’anno essa si caratterizza, a motivo del Giubileo, per un tema peculiare: quello della remissione dei debiti”.

“Il primo a rimettere i debiti è Dio, come sempre gli chiediamo pregando il Padre nostro, riferendoci ai nostri peccati e impegnandoci a perdonare a nostra volta chi ci ha offeso. E il Giubileo chiede di tradurre questa remissione sul piano sociale, perché nessuna persona, nessuna famiglia, nessun popolo sia schiacciato dai debiti. Incoraggio pertanto i Governanti dei Paesi di tradizione cristiana a dare buon esempio, cancellando o riducendo quanto più possibile i debiti dei Paesi più poveri”, conclude il Papa, che prima di salute i migliaia di pellegrini che affollano piazza San Pietro chiede di pregare per la pace: “Esprimo il mio grato apprezzamento a tutti coloro che nelle tante aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati. Preghiamo perché su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione. Penso alla martoriata Ucraina, a Gaza, a Israele, al Myanmar, al Kivu e a tanti popoli in guerra. Ho visto filmati e fotografie della distruzione che fa la guerra. Fratelli, sorelle, la guerra distrugge, distrugge sempre! La guerra è sempre una sconfitta, sempre”. (foto © Vatican Media) 

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