Il Papa proclama 14 nuovi Santi: “Chi segue Cristo, se vuole essere grande, deve servire”
In una piazza San Pietro sferzata dal vento il rito di canonizzazione di Manuel Ruiz López e sette compagni e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki martiri, Elena Guerra, Giuseppe Allamano e Marie-Léonie Paradis. Il Pontefice: “Vince non chi domina ma chi serve per amore”
Città del Vaticano – In una piazza San Pietro sferzata dal vento autunnale, Papa Francesco proclama 14 nuovi Santi. Sulla facciata della basilica vaticana sventolano gli arazzi che li raffigurano. Si tratta di martiri, missionari e confessori della fede. Per numero, ben undici, spiccano i frati e i maroniti uccisi in odio alla fede dai musulmani nell’estate del 1860 a Damasco.
Accanto a loro le immagini di: Giuseppe Allamano, sacerdote piemontese che ebbe come direttore spirituale don Bosco e fondatore dell’Istituto Missionario della Consolata; Marie-Léonie Paradis, di origine canadese, fondatrice dell’Istituto delle Piccole Sorelle della Santa Famiglia; Elena Guerra, italiana, fondatrice dell’Istituto di Santa Zita.
In una domenica dal cielo grigio a dare colore all’abbraccio del colonnato del Bernini sventolano decine di bandiere di diverse nazioni. In particolare spiccano quelle del Libano, dei paesi in guerra e delle terre dove i nuovi Santi hanno vissuto e operato maggiormente la loro vocazione. Sul sagrato troneggiano le reliquie dei canonizzati. In prima fila, nel settore riservato alle autorità, i Capi di Stato le delegazioni dei Paesi di origine dei Santi.
Nell’omelia, il Pontefice, commentando l’odierna pagina del Vangelo, ricorda che Cristo “è venuto per servire e non per essere servito”. “Vince non chi domina ma chi serve per amore”, rimarca Francesco che sottolinea: “Il servizio è lo stile di Dio” e allo stesso tempo, “il servizio è lo stile di vita cristiano”.
“Non riguarda un elenco di cose da fare, quasi che, una volta fatte, possiamo ritenere finito il nostro turno; chi serve con amore non dice: ‘Adesso toccherà a qualcun altro’. Questo è un pensiero da impiegati, non da testimoni. Il servizio nasce dall’amore e l’amore non fa calcoli, si spende e si dona. L’amore non si limita a produrre per portare risultati, non è una prestazione occasionale, ma nasce da un cuore rinnovato dall’amore e nell’amore”, rimarca il Papa, che conclude ricordando i carismi dei nuovi Santi: “Lungo la storia tormentata dell’umanità, essi sono stati servi fedeli, uomini e donne che hanno servito nel martirio e nella gioia, come fra Manuel Ruiz Lopez e i suoi compagni. Sono sacerdoti e consacrate ferventi, e ferventi di passione missionaria, come don Giuseppe Allamano, suor Paradis Marie-Léonie e suor Elena Guerra”. Loro “hanno vissuto lo stile di Gesù: il servizio. La fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma si sono fatti servi dei fratelli”.
All’Angelus, pregato dal sagrato al termine della cerimonia, il Papa accende i riflettori sull’opera di San Giuseppe Allamano: “La sua testimonianza ci ricorda la necessaria attenzione verso le popolazioni più fragili e più vulnerabili. Penso in particolare al popolo Yanomami, nella foresta amazzonica brasiliana, tra i cui membri è avvenuto proprio il miracolo legato alla canonizzazione odierna. Faccio appello alle autorità politiche e civili, affinché assicurino la protezione di questi popoli e dei loro diritti fondamentali e contro ogni forma di sfruttamento della loro dignità e dei loro territori”.
Elogiando l’opera del sacerdote missionario, il Pontefice ricorda anche che oggi si celebra la Giornata Missionaria Mondiale: “Come ci insegnano i nuovi Santi, ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente. Sosteniamo, con la nostra preghiera e con il nostro aiuto, tutti i missionari che, spesso con grande sacrificio, portano l’annuncio luminoso del Vangelo in ogni parte della terra”.
Infine, l’appello alla preghiera “per le popolazioni che soffrono a causa della guerra: la martoriata Palestina, Israele, Libano, la martoriata Ucraina, Sudan, Myanmar e tutte le altre. Invochiamo per tutti il dono della pace”.
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