Il Papa: “Lo Spirito Santo ci dà il coraggio di vivere cristianamente”
In 32mila al Bentegodi di Verona per la messa del Pontefice che chiude la visita papale nella cittadina scaligera: “Lo Spirito Santo fa l’armonia. Con lui la vita e il cuore cambiano immediatamente”
Verona – “Che cos’è lo Spirito Santo? Se lo chiedo a tante comunità cristiane sono sicuro che non mi sanno rispondere”. Lo domanda Papa Francesco agli oltre 32mila veronesi che affollano gli spalti e il campo dello stadio Bentegodi, dove il Pontefice celebra la messa della vigilia di Pentecoste nell’ultima tappa della visita papale nella cittadina scaligera per l’evento “Arena di Pace” (leggi qui).
Accolto da canti festosi e applausi, prima di vestire i paramenti sacri, Bergoglio, sulla papamobile elettrica, si concede un bagno di folla, salutando i presenti, benedicendo i bambini e i disabili. Stringe mani e dispensa sorrisi ai tanti che si affollano lungo le transenne che delimitano il campo.
L’omelia, poi, la pronuncia completamente a braccio, ignorando del tutto il testo preparato. Il Papa esordisce ricordando un episodio di qualche anno fa: “Stavo celebrando messa per Pentecoste, come oggi. C’erano tanti bambini e chiesi loro: Chi sa chi è lo Spirito Santo? Tutti con le mani alzate io, io, io… Indicai un bambino e mi rispose: Il paralitico. Aveva sentito il paraclito”.
Eppure, continua il Papa, “anche noi oggi non sappiamo chi è lo Spirito Santo”. Il Pontefice lo definisce come “il protagonista della nostra vita, quello che ci porta avanti, ci fa sviluppare la vita cristiana. Lo Spirito Santo – aggiunge – è dentro di noi. Tutti col battesimo, e soprattutto con la cresima, lo abbiamo ricevuto”. Invita quindi i fedeli a domandarsi: “Ma io ascolto lo Spirito che è dentro di me?”.
Coraggio e armonia
Francesco spiega poi che cos’è la Pentecoste, sottolineando che la celebrazione odierna è proprio incentrata su quel giorno di festa in cui “lo Spirito Santo è venuto. Gli apostoli erano chiusi nel cenacolo, avevano paura, erano dentro con le porte chiuse. Poi è arrivato lo Spirito” e lo cose sono immediatamente cambiate: “Tutti sono usciti e sono andati a predicare con coraggio. Perché questo fa lo Spirito, ci dà il coraggio di vivere”.
“Tante volte – continua il Pontefice – noi continuiamo a vivere con gli stessi peccati… Ma ascolta lo Spirito, prega lo Spirito, affidati allo Spirito. Qualcuno mi potrebbe dire: Padre, ho 90 anni, non posso più cambiare. Ma quanti giorni ti restano? Non lo so, pochi. Prega lo Spirito Santo, a lui basta un solo giorno e ti cambia la vita e il cuore”.
“Lo Spirito Santo – rimarca ancora – ci dà il coraggio per vivere cristianamente. Ci sono cristiani che sono come l’acqua tiepida. Ma il coraggio non si ottiene frequentando un corso. Bisogna pregare lo Spirto Santo perché è lui che ci dà il coraggio”.
Ma c’è anche un altro aspetto che lo Spirito Santo realizza nella vita delle persone e, soprattutto della Chiesa: “Quel giorno di Pentecoste c’era gente di tutte le lingue e di tanti posti. E lui edifica la Chiesa. Non fa tutti uguali, no. Tutti diversi, ognuno con le proprie culture, ma con un solo cuore. Crea l’armonia salvandoci dal pericolo di essere tutti uguali”. “Tutti redenti, tutti amati dal Padre ma tutti differenti e in armonia. Lo Spirito Santo fa l’armonia. Questo è il miracolo di oggi!”, sottolinea ancora.
“Tutti noi – conclude il Papa – abbiamo bisogno dell’armonia. Che lo Spirito Santo ci dia armonia nell’anima, in famiglia, a lavoro, nelle nostre città. Il contrario dell’armonia è la guerra, lottare uno contro l’altro. E quando questo accade non è l’azione dello Spirto Santo”. Poco dopo le 17.40, il Pontefice è salito a bordo dell’elicottero che lo ha riportato in Vaticano, dove è atterrato alle 19.12. (foto © Vatican Media)
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