Il Papa in Asia e Oceania. Diario di bordo, giorno 8

Volge al termine la permanenza del Pontefice a Timor Leste: domani la partenza per Singapore, ultima tappa di questo lungo Viaggio Apostolico

Dili – “State attenti! Perché mi hanno detto che in alcune spiagge vengono i coccodrilli; i coccodrilli vengono nuotando e hanno il morso più forte di quanto possiamo tenere a bada. State attenti! State attenti a quei coccodrilli che vogliono cambiarvi la cultura, che vogliono cambiarvi la storia. Restate fedeli. E non avvicinatevi a quei coccodrilli perché mordono, e mordono molto”.

Con questa raccomandazione volge al termine il soggiorno di Papa Francesco a Timor Leste, terza e penultima tappa di questo Viaggio Apostolico, il 45mo di Bergoglio all’estero e il più lungo (finora) di tutto il pontificato.

Il Santo Padre celebra messa nella spianata di Taci Tolu, a pochi minuti dalla capitale Dili: 600mila le persone presenti: molti di loro hanno sfidato il sole e le alte temperature presentandosi già alle prime luci dell’alba quando la celebrazione era in programma nel pomeriggio. Una distesa di ombrelli bianchi e gialli si colora l’intera area, la stessa che fece da sfondo alla grande messa che celebrò 35 anni fa Giovanni Paolo II.

“Farci anche noi piccoli davanti a Dio e gli uni di fronte agli altri, sono proprio gli atteggiamenti che ci aprono all’azione del Signore. Facendoci bambini permettiamo l’azione di Dio in noi”, le parole che il Papa pronuncia nell’omelia, dedicata alla Vergine Maria (leggi qui).

Ma la messa è solo l’ultimo dei tre appuntamenti che il Santo Padre aveva oggi in agenda. La mattinata è iniziata prestissimo, con la visita ai bambini disabili di Timor Leste nella Casa Irmãs Alma di Dili, struttura che garantisce cure e assistenza a minori con gravi malattie. “Non possiamo comprendere l’amore di Gesù se non iniziamo a praticare l’amore. Condividere la vita con le persone più bisognose è il programma di ogni cristiano”, le parole del Pontefice, che aggiunge: “Sono loro (i bambini, ndr) che insegnano a noi come dobbiamo lasciarci accudire da Dio. Lasciarci accudire da Dio e non da tante idee o progetti o capricci. Lasciarci accudire da Dio. E loro sono i nostri maestri”

Il Pontefice ha poi raggiunto in auto la Cattedrale per il tradizionale incontro con la Chiesa locale: presenti i Vescovi, il clero, i diaconi, i religiosi e le religiose, ma anche seminaristi e catechisti. “Una Chiesa che non va nelle periferie è una Chiesa malata”, il messaggio del Santo Padre ai sacerdoti (leggi qui).

E seppur in maniera molto velata e riferendosi all’appellativo di riverenza che usano nei confronti dei preti, “Amu”, ovvero signore, torna a condannare gli abusi: “Questo non deve farvi sentire superiori al popolo, indurvi nella tentazione della superbia e del potere; non deve farvi pensare al vostro ministero come un prestigio sociale. Ricordiamoci questo: col profumo si ungono i piedi di Cristo, che sono i piedi dei nostri fratelli nella fede, a partire dai più poveri. Il prete è strumento di benedizione e mai deve approfittare del suo ruolo. Amate la povertà come la vostra sposa”.

Domani, mentre in Italia sarà notte fonda (le 2.30) il Papa incontrerà i giovani di Timor Leste prima di partire in aereo alla volta di Singapore, ultima tappa del Viaggio in Asia e Oceania. Oltre alla cerimonia di accoglienza all’aeroporto della città-stato non sono previsti ulteriori impegni in agenda. Giovedì è previsto l’incontro con le Autorità e il Corpo diplomatico, poi la Messa. Infine, venerdì 13 settembre, il momento interreligioso con i giovani. Quindi salirà sull’aereo che lo riporterà a Roma. (foto © Vatican Media)

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