Il Papa in Asia e Oceania. Diario di bordo, giorno 7

Dalla Papua Nuova Guinea a Timor-Leste, nazione che può fare scuola all’Occidente sulla riconciliazione: ripercorriamo la prima giornata di Papa Francesco a Dili

Dili – Papa Francesco saluta e ringrazia la Papua Nuova Guiena e vola a Timor-Leste per la terza e penultima tappa del lungo Viaggio Apostolico, il 45mo all’estero, in Asia e Oceania.

La giornata, come da programma, inizia molto presto, col Pontefice che celebra messa in privato nella Nunziatura Apostolica. Prima di raggiungere l’aeroporto di Port Moresby, tappa obbligatoria allo stadio, dove migliaia di ragazzi e ragazze lo hanno atteso per il consueto incontro con i giovani. Alle nuove generazioni il Santo Padre, in un discorso pronunciato quasi interamente a braccio, invita a non rassegnarsi agli sbagli: “Tutti sbagliamo, non siamo Superman. L’importante è rialzarsi” (leggi qui).

Poi di nuovo in auto, l’aereo attende. E si vola nuovamente verso l’Asia, a Timor-Leste, piccolo stato del sudest asiatico a maggioranza cattolica. Cerimonia di benvenuto all’aeroporto e poi la sorpresa: migliaia di persone, lungo le strade, arrampicate sui tetti, sui cancelli e sui pali della luce: tutti accalcati sui marciapiedi per salutare o almeno intravedere l’auto bianca sulla quale viaggia il Pontefice.

Dopo il pranzo in Nunziatura, l’incontro col le Autorità locali e il Corpo diplomatico (leggi qui) nel Palazzo presidenziale. Nel primo dei quattro discorsi previsti a Dili (gli unici pronunciati in spagnolo, nelle altre tre nazioni ha parlato e parlerà in italiano con traduzione simultanea, ndr), il Papa elogia le politiche su educazione e famiglia intraprese dal governo, lodando anche la storia recente legata alla lotta per l’indipendenza dall’Indonesia. Una lotta segnata dalla riconciliazione e da quella che lo stesso Bergoglio definisce “politica della mano tesa”.

Termina così la prima giornata in Timor-Leste. Domani, mentre in Italia sarà ancora notte, tre gli eventi in agenda: prima la visita ai bimbi disabili, poi l’incontro con i Vescovi, il clero locale e i religiosi. Infine, la messa nella spianata di Taci Tol, la stessa dove celebrò messa Giovanni Paolo II quasi trent’anni fa. (foto © Vatican Media)

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