Il Papa in Asia e Oceania. Diario di bordo, giorno 6
Dalla Messa allo stadio di Port Moresby all’abbraccio con i missionari, ripercorriamo l’ultimo giorni di Francesco in Papua Nuova Guinea
Port Moresby – Con l’abbraccio ai missionari argentini che da anni sono impegnati nell’opera di evangelizzazione della Papua Nuova Guinea si conclude l’ultima giornata di permanenza di Papa Francesco in Oceania. Una giornata iniziata molto presto, alle 8 locali (in Italia era mezzanotte) con la celebrazione della Santa Messa nello stadio di Port Moresby (leggi qui).
Davanti a oltre 35mila persone, il Pontefice ha presieduto il rito scandito da ritmi e danze tribali e conclusosi con il tradizionale Angelus domenicale. Seppur in un orario insolito, durante l’allocuzione il Santo Padre ha lanciato un appello affinché tutte le nazioni del pianeta vivano in pace, non solo fra di loro, ma anche con il creato: “Pace per le Nazioni e anche per il creato. No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all’incontro tra i popoli e le culture, sì all’armonia dell’uomo con le creature”, le parole di Bergoglio pronunciate prima di volare a Vanimo.
A bordo di un volo militare messo a disposizione della autorità locali, il Pontefice, nel primo pomeriggio ha sorvolato tutta la nazione per raggiunge l’estremo nord della Papua Nuova Guinea. Accolto da 20mila fedeli nella spianata antistante la Cattedrale della Santa Croce, il Pontefice ha esortato gli abitanti di questo luogo, “esperti di bellezza”, a “diffondere ovunque, attraverso l’amore di Dio e dei fratelli, la bellezza del Vangelo di Cristo” (leggi qui).
Poi, in auto ha raggiunto il villaggio di Baro, dove da anni vivono i missionari argentini dell’Istituto del Verbo Incarnato. C’è un legame di amicizia che lega il Santo Padre a questi missionari ed è questo il motivo che ha spinto il Pontefice a raggiungerli. Un incontro di appena mezzora durante il quale il Papa ha esortato i missionari a continuare sulla strada che hanno intrapreso. In dono ha portato bibbie e rosari da consegnare ai fedeli e ai villaggi disseminati nella giungla (leggi qui).
Il Papa ha quindi fatto rientro a Port Moresby, dove passerà la notte. Domani mattina l’ultimo impegno pubblico, con la pronuncia dell’ultimo dei cinque discorsi previsti in terra di Papua Nuova Guinea. Lo stadio che oggi ha fatto da sfondo alla Messa domani sarà la cornice per l’incontro con i giovani. Terminato questo ultimo impegno il Papa farà rotta verso l’aeroporto da dove partirà per raggiungere la terza tappa di questo lungo Viaggio Apostolico. Francesco lascerà l’Oceania per far ritorno in Asia toccando per appena due giorni lo stato di Timor Leste. (foto © Vatican Media)
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