Il Papa in Asia e Oceania. Diario di bordo, giorno 5

Dall’appello a valorizzare le risorse naturali “per uno sviluppo sostenibile ed equo” all’incontro col clero dell’Oceania, passando per la carezza ai bimbi poveri e disabili, ripercorriamo la quinta giornata di Viaggio Apostolico in Asia e Oceania

Port Moresby – Tre discorsi, di cui uno “fuori programma”, in altrettanti incontri pubblici, hanno scandito la seconda giornata di Papa Francesco in Oceania. Come da protocollo, il primo appuntamento è quello dedicato alle Autorità civili e al corpo diplomatico.

Un discorso incentrato, anche, sulla cura dell’ambiente, come era prevedibile. E dalla Papua Nuova Guinea il monito del Papa non è solo per chi sfrutta il pianeta in quelle zone, ma vale per tutte le nazioni del globo (leggi qui).

“Favorire ogni iniziativa necessaria a valorizzare le risorse naturali e umane, in modo tale da dar vita a uno sviluppo sostenibile ed equo, che promuova il benessere di tutti, nessuno escluso, attraverso programmi concretamente eseguibili e mediante la cooperazione internazionale, nel mutuo rispetto e con accordi vantaggiosi per tutti i contraenti”, l’appello del Pontefice, che aggiunge: “Questi beni sono destinati da Dio all’intera collettività e, anche se per il loro sfruttamento è necessario coinvolgere più vaste competenze e grandi imprese internazionali, è giusto che nella distribuzione dei proventi e nell’impiego della mano d’opera si tengano nel dovuto conto le esigenze delle popolazioni locali, in modo da produrre un effettivo miglioramento delle loro condizioni di vita”.

Poi il trasferimento in auto per un momento di festa con i bambini meno fortunati e disabili della Papua Nuova Guinea: “Nessuno è un peso. La nostra gioia non dipende da altro: la nostra gioia dipende dall’amore!”, dice loro il Santo Padre dispensando sorrisi, benedizioni, strette di mano e abbracci (leggi qui) in un discorso fuori programma.

Infine, nell’ultima tappa della giornata l’incontro con Vescovi, clero, seminaristi, diaconi, catechisti, religiosi e religiose della Papua Nuova Guinea e delle Isola Salomone (la Conferenza Episcopale riunisce entrambi gli Stati, ndr). A loro il Papa ricorda di vivere la loro missione seguendo lo stile di Dio, ovvero con “vicinanza, compassione e tenerezza” (leggi qui). Volge così al termine la quinta giornata in Oceania.

Più tardi, quando in Italia sarà mezzanotte e a Port Moresby le 8 del mattino, il Pontefice celebrerà la Santa Messa prima di prendere l’aereo che lo porterà a Vanimo, dall’altra parte della nazione, per l’incontro con i missionari. Poi farà ritorno nella Capitale. (foto © Vatican Media)

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