Il Papa in Asia e Oceania. Diario di bordo, giorno 4

Da Giacarta a Port Moresby; ripercorriamo l’arrivo del Pontefice in Papua Nuova Guinea, seconda tappa del lungo viaggio apostolico in Asia e Oceania

Port Moresby – Sei ore di volo e tre ore di fuso orario indietro. L’aereo papale, decollato da Giacarta, atterra in Papua Nuova Guinea mentre cala la notte su Port Moresby. Inizia così la seconda tappa di questo lungo Viaggio Apostolico che sta portando il successore di Pietro tra Asia e Oceania. E proprio il continente che prende il nome dell’oceano ospiterà per i prossimi tre giorni il Pontefice.

Cinque, in tutto, i discorsi che pronuncerà il Santo Padre tra Port Moresby, la capitale, e Vanimo. Due città situate agli opposti della nazione (la prima a sud, la seconda a nord) divise da migliaia di chilometri quadrati di foreste vergini e giungle tropicali.

E proprio l’ambiente sarà tra le tematiche centrali di questa tappa che entrerà nel vivo domani con il consueto discorso alle Autorità civili e al corpo diplomatico. A seguire l’incontro con i Vescovi, il clero, le suore e i seminaristi.

La giornata di oggi passa come “riposo” dopo il lungo volo. Il protocollo comunque è stato rispettato: atterrato a Port Moresby il Papa è stato accolto con 20 colpi di cannone a salve e la guardia d’onore. Al suono degli inni è seguita anche il tradizionale saluto alle delegazioni (vaticana e papuana).

In auto il Santo Padre ha poi fatto rotta verso la Nunziatura Apostolica, acclamato lungo le strade da centinaia di persone che si accalcavano lungo le transenne per vedere l’auto bianca con le bandierine. Un benvenuto più che caloroso che lascia intuire il clima di gioia che vivremo nei prossimi giorni. (foto © Vatican Media)

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