Il Papa: “Dio non è tirchio, alle mancanze dell’uomo risponde con sovrabbondanza d’amore”

Il Pontefice all’Angelus: Davanti alle nostre mancanze, “il Signore ci dona con sovrabbondanza il suo amore. Sembra una contraddizione ma non lo è, perché Dio vuole fare festa con noi, una festa che non ha fine”

Città del Vaticano – “Dio non è tirchio. Alla mancanza dell’uomo risponde sempre con la sovrabbondanza del suo amore”. Lo ha detto Papa Francesco che questa mattina, a mezzogiorno, si è affacciato su piazza San Pietro per l’Angelus.

Il freddo pungente e il cielo plumbeo di Roma non ha fermato le migliaia di pellegrini che hanno affollato, anche oggi, gli spazi tra i due grandi bracci del colonnato, colorando la piazza con bandiere e striscioni.

Il Pontefice, commentando il Vangelo della liturgia odierna (cfr. Gv 2,1-11), dove si legge del primo miracolo di Gesù, ovvero la trasformazione dell’acqua in vino durante una festa di nozze a Cana di Galilea, ha ricordato come questo racconto “sintetizza tutta la missione di Gesù”.

Infatti, come dicevano i profeti, “nel giorno della venuta del Messia, il Signore preparerà «un banchetto di vini eccellenti» (Is 25,6) e «i monti stilleranno il vino nuovo» (Am 9,13)”.

Il brano del Vangelo di Giovanni, ha poi fatto notare il Pontefice, si caratterizza di due opposti: “la mancanza e la sovrabbondanza” di vino. E, citando Benedetto XVI, ha spiegato: “Il segno di Dio è la sovrabbondanza”. “Dio non è tirchio”; ha poi detto a braccio, mettendo in guardia i credenti: “Anche nel banchetto della nostra vita a volte ci accorgiamo che il vino viene a mancare. Succede quando le preoccupazioni che ci affliggono, le paure che ci assalgono o le forze dirompenti del male ci tolgono il gusto della vita, l’ebbrezza della gioia e il sapore della speranza. Stiamo attenti a questo”.

E, nuovamente a braccio, ha aggiunto: “Dinanzi a questa mancanza, il Signore ci dona con sovrabbondanza il suo amore. Sembra una contraddizione ma non lo è, perché Dio vuole fare festa con noi, una festa che non ha fine”.

Dopo la benedizione, il pensiero di Papa Francesco è andato a Gaza, dove è iniziata la tregua dopo oltre 15 mesi di conflitto (leggi qui).

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