Il Papa ai prof universitari: no al “razionalismo senz’anima”

Il Pontefice in Belgio incontra i docenti del più antico ateneo cattolico del mondo e cita Kafka e Guardini

Bruxelles – Un duplice no: alla “stanchezza dello spirito” e ad un “razionalismo senz’anima”. A pronunciarli è stato il Papa, incontrando i docenti dell’Università cattolica di Lovanio, il più antico ateneo cattolico del mondo, fondato con una bolla di Papa Martino V il 9 dicembre 1425, ultima tappa di questa prima intensa giornata di Viaggio Apostolico in Belgio.

La stanchezza dello spirito, ha spiegato il Pontefice nel suo discorso, “ci consegna all’incertezza permanente e all’assenza di passione, come se fosse inutile cercare un senso in una realtà che rimane incomprensibile”.

A questo proposito, Francesco ha citato alcuni personaggi delle opere di Franz Kafka, “che ha descritto la condizione tragica e angosciante dell’uomo del Novecento”, per osservare che “cercare la verità è faticoso, perché ci costringe a uscire da noi stessi, a rischiare, a farci delle domande. E quindi ci affascina di più, nella stanchezza dello spirito, una vita superficiale che non si pone troppi interrogativi; così come allo stesso modo ci attira di più una fede facile, leggera, confortevole, che non mette mai nulla in discussione”.

L’altro rischio è quello di un “razionalismo senz’anima, in cui oggi rischiamo di cadere nuovamente, condizionati dalla cultura tecnocratica”. “Quando si riduce l’uomo alla sola materia, quando la realtà viene costretta dentro i limiti di ciò che è visibile; quando la ragione è soltanto quella matematica e da laboratorio – la tesi del Papa – allora viene meno lo stupore”.

“E quando manca lo stupore non si può pensare: lo stupore è l’inizio della filosofia, è l’inizio del pensiero”, ha aggiunto a braccio: “Viene meno – ha proseguito – quella meraviglia interiore che ci spinge a cercare oltre, a guardare il cielo, a scovare quella verità nascosta che affronta le domande fondamentali: perché vivo? che senso ha la mia vita? qual è lo scopo ultimo e l’ultima mèta di questo viaggio?”. Di qui la citazione di Romano Guardini: “Perché l’uomo, nonostante tutto il progresso, è tanto sconosciuto a sé stesso e lo diviene sempre più? Perché ha perduto la chiave per comprendere l’essenza dell’uomo. La legge della nostra verità dice che l’uomo si riconosce soltanto partendo dall’alto, al di sopra di lui, da Dio, perché egli trae l’esistenza solo da lui”.

La cultura dell’inclusione

“Grazie perché, allargando i confini, vi siete fatti spazio accogliente per tanti rifugiati che sono costretti a fuggire dalle loro terre, tra mille insicurezze, enormi disagi e sofferenze a volte atroci”, l’omaggio del Papa all’Università e alla sua seicentesca tradizione di accoglienza che perdura ancora oggi.

“Mentre alcuni invocano il rafforzamento dei confini, voi, in quanto comunità universitaria, i confini li avete allargati, avete aperto le braccia per accogliere queste persone segnate dal dolore, per aiutarle a studiare e a crescere”, il tributo di Francesco: “Ci serve questo: una cultura che allarga i confini, che non è settaria – e voi non siete settari – né si pone al di sopra degli altri ma, al contrario, sta nella pasta del mondo portandovi dentro un lievito buono, che contribuisce al bene dell’umanità. Questo compito, questa speranza più grande, è affidata a voi!”.

“Allargate i confini! Siate inquieti cercatori della verità e non spegnete mai la passione, per non cedere all’accidia del pensiero, che è una malattia molto brutta”, l’invito finale: “Siate protagonisti nel generare una cultura dell’inclusione, della compassione, dell’attenzione verso i più deboli e verso le grandi sfide del mondo in cui viviamo”.

Al termine del suo discorso, il Papa ha raggiunto i saloni del rettorato per salutare alcuni giovani rifugiati del centro sanitario Paso. Poi, dopo aver effettuato un giro in golf-cart tra i presenti, si trasferisce nella piazza principale di Lovanio per salutare le circa 20mila persone presenti, prima di rientrare in auto alla nunziatura apostolica. Anche prima del suo discorso Papa Francesco aveva visto un video sull’assistenza ai rifugiati, con alcune video-testimonianze dei alcuni rifugiati, da lui definite molto toccanti. (foto © Vatican Media) 

Per iscriverti al nostro canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link
Seguici anche su Facebookclicca su questo link