Il Papa ai giovani: “Ci sono tre modi sicuri per diventare strumenti di pace”
Messaggio del Pontefice ai giovani della costiera amalfitana riuniti a Scala in occasione dell’incontro “Strumenti di pace”: “Gesù vive e Vi vuole vivi! Senza la pace non c’è vita. C’è solo morte e distruzione”
Città del Vaticano – “Gesù vive e Vi vuole vivi! Senza la pace non c’è vita. C’è solo morte e distruzione”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato ai giovani della costiera amalfitana riuniti nel Duomo di Scala in occasione dell’incontro “Strumenti di pace”.
“Avete scelto un bel tema! È l’urgenza che stiamo sperimentando di fronte alle guerre e alle tante persone che ogni giorno perdono la vita, bambini, anziani, giovani, uomini e donne”, scrive il Pontefice nel messaggio reso noto oggi ma che reca in calce la data del 30 agosto.
Alle nuove generazioni il Santo Padre chiede nuovamente di essere “strumenti di pace”, suggerendo quelli che lui stesso definisce “tre modi sicuri” per diventarlo.
“Costruire ponti di amicizia e di solidarietà reciproca – la prima indicazione -. Illuminate ogni ora della vostra giornata compiendo un gesto di pace: un gesto di servizio, di tenerezza, di perdono”. “Preghiamo di più per la pace, perché arrivi presto – la seconda consegna del Papa -. Invochiamola con fede e fiducia! Assumiamo un impegno quotidiano di preghiera personale per la pace. Ritrovatevi insieme per condividere momenti di adorazione eucaristica davanti al Signore, Re della pace”.
“Vivere come pellegrini di speranza – il terzo invito -. Con coraggio, non stancatevi di sognare la pace giusta e la fraternità, perché questo è anche il sogno del Padre: che i suoi figli siano uniti e felici, riconoscendoci tutti fratelli”.
“Guardate oltre la notte! Non arrendetevi al pensiero che la guerra possa risolvere i problemi e condurre alla pace – conclude il Santo Padre -. La guerra è sempre una sconfitta, una resa vergognosa di fronte alle forze del male. Facciamo memoria di tutte le vittime, che non dobbiamo mai dimenticare, e questo ricordo ci apra concretamente a trovare nel presente una via d’uscita in un cammino di riconciliazione”.
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