Il Papa agli scout: “Siate in marcia alla ricerca del progetto che Dio ha su ciascuno”
Messaggio del Pontefice all’Agesci: “Vi incoraggio a fare della vostra Associazione una palestra di vita cristiana, occasione di comunione fraterna, scuola di servizio al prossimo”
Città del Vaticano – “Rinnovo il mio apprezzamento all’intera vostra Associazione, rilevante realtà educativa nella Chiesa e vi incoraggio a fare sempre più di essa una palestra di vita cristiana, occasione di comunione fraterna, scuola di servizio al prossimo, specialmente ai più disagiati e bisognosi”.
Questo quanto scrive Papa Francesco in un messaggio inviato all’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci) in occasione della Route nazionale delle Comunità Capi 2024 in corso a Verona e che si conclude oggi.
Questi “giorni di riflessione”, scrive il Pontefice, “possano favorire in ciascuno la consapevolezza di quanto sia delicato il vostro impegno educativo nei confronti di ragazzi, adolescenti e giovani che vanno accompagnati con sapienza e sostenuti con affetto”.
Ma “ciò richiede una formazione di qualità per coloro che sono chiamati a svolgere questa importante missione: anzitutto la disposizione ad ascoltare e a empatizzare con gli altri, quale ambito in cui germina e dà frutti l’evangelizzazione”.
Si tratta, in particolare, fa notare il Santo Padre, “di sviluppare la capacità di ascolto e l’arte del dialogo, che sono naturalmente ancorati a una vita di preghiera, dove si entra in dialogo con il Signore, si sosta alla sua presenza per imparare da Lui l’arte dell’amore che si dona, di modo che poco a poco l’esistenza sia in sintonia con il cuore del Maestro”.
Il Vangelo, fa notare Francesco, “ci permettono di vedere come Gesù sapeva rendersi presente o assente, sapeva qual era il momento di correggere o quello di elogiare, di accompagnare o l’occasione per inviare e lasciare che gli Apostoli affrontassero la sfida missionaria”.
Anche per questo è “necessario anche considerare l’impatto formativo che la vita e il comportamento dei formatori hanno sulle Branche che compongono l’Associazione. I formatori educano in primis con la loro vita, più che con le parole. La vita del formatore, la sua costante crescita umana e spirituale come discepolo di Cristo, sostenuto dalla grazia di Dio, è un fattore fondamentale di cui dispone per conferire efficienza al suo servizio alle giovani generazioni. Di fatto, la sua stessa vita testimonia quello che le sue parole e i suoi gesti cercano di trasmettere nel dialogo e nell’accompagnamento formativo”.
“Non lasciatevi paralizzare dalle difficoltà, ma mettetevi sempre in marcia alla ricerca del progetto che Dio ha su ciascuno”, conclude il Papa, che nell’impartire la sua benedizione affida tutti gli scout “alla protezione della Vergine Maria e di San Giorgio”. (foto © Vatican Media)
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