Guerra in Medio Oriente, il grido del Papa: “Basta, pensate ai bambini!”

Messaggio del Pontefice per la fine del Ramadan ai musulmani: “Dio è pace e vuole la pace. Chi crede in Lui non può che ripudiare la guerra. Arrestiamo l’inerzia del male!”

Città del Vaticano – “Ora basta!”. Poche e semplici parole arrivano da Papa Francesco che implora il cessate il fuoco nella striscia di Gaza e e la fine della guerra in tutto il Medio Oriente. Il Pontefice si rivolge direttamente ai musulmani in un messaggio inviato al canale televisivo Al Arabiya per la giornata di festa che conclude il mese sacro di digiuno per l’Islam, ovvero il Ramadan

Il Papa la definisce lieta ricorrenza, “che porta ad alzare gli occhi al cielo e ad adorare il Signore” che però “stride fortemente con la tristezza per il sangue che scorre nelle terre benedette del Medio Oriente”. Francesco ricorda che Abramo, padre della fede riconosciuto anche dai musulmani, “alzò gli occhi al cielo per guardare le stelle: la luce della vita, che ci avvolge e ci abbraccia dall’alto, ci chiede di superare la notte dell’odio perché, secondo la volontà del Creatore, siano gli astri a illuminare la terra, e non la terra a bruciare, devastata dalle fiamme di armi che infuocano il cielo!”.

Dio è pace e vuole la pace. Chi crede in Lui non può che ripudiare la guerra, la quale non risolve, ma aumenta i conflitti. La guerra, non mi stanco di ripetere, è sempre e solo una sconfitta: è una via senza meta; non apre prospettive, ma estingue la speranza.

Il Pontefice si dice “angosciato per il conflitto in Palestina e Israele: cessi subito il fuoco nella striscia di Gaza, dove è in corso una catastrofe umanitaria; possano arrivare gli aiuti alla popolazione palestinese che soffre tantissimo; si rilascino gli ostaggi rapiti a ottobre!”. Il pensiero del Papa si allarga poi a tutto il Medio Oriente: “Penso alla martoriata Siria, al Libano, a tutto il Medio Oriente: non lasciamo che divampino le fiamme del rancore, sospinte dai venti funesti della corsa agli armamenti! Non lasciamo che la guerra si allarghi! Arrestiamo l’inerzia del male!”.

Nella mente di Francesco ci sono “le famiglie, i giovani, i lavoratori, gli anziani, i bambini: sono certo che nel loro cuore, nel cuore della gente comune, c’è un grande desiderio di pace. E che, di fronte al dilagare della violenza, mentre le lacrime scendono dagli occhi, una parola esce dalla loro bocca: ‘basta’”. Ed è questo il grido che rilancia: “Basta! – ripeto anch’io – a chi ha la grave responsabilità di governare le nazioni: basta, fermatevi! Per favore, fate cessare il rumore delle armi e pensate ai bambini, a tutti i bambini, come ai vostri stessi figli. Guardiamo tutti al futuro con gli occhi dei bambini. Loro non si chiedono chi è il nemico da distruggere, ma chi sono gli amici con cui giocare; loro hanno bisogno di case, parchi e scuole, non di tombe e fosse!”

Amici, io credo che i deserti possano fiorire: come in natura, così pure nei cuori delle persone e nelle vite dei popoli. Ma dai deserti dell’odio spunteranno germogli di speranza solo se sapremo crescere insieme, l’uno a fianco dell’altro

Tornando implicitamente alla situazione di Gaza, Papa Bergoglio rilancia poi la soluzione dei due popoli in due Stati: “Dai deserti può fiorire la speranza se sapremo rispettare il credo degli altri; se sapremo riconoscere il diritto di esistere di ogni popolo e il diritto di ogni popolo ad avere uno Stato; se sapremo vivere in pace senza demonizzare nessuno. Io credo e spero in questo e con me i cristiani che, tra non poche difficoltà, vivono in Medio Oriente: li abbraccio e li incoraggio, chiedendo che abbiano sempre e ovunque il diritto e la possibilità di professare liberamente la loro fede, che parla di pace e fraternità”.

“Vi saluto con affetto, assicurandovi che porto il Medio Oriente nel cuore. A ciascuno di voi auguro ogni bene e benedizione dall’Altissimo. Shukran! [grazie!]”, conclude Francesco. (foto © Vatican Media)

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