Gmb, show di Benigni all’Angelus: “Cari bambini rendete il mondo più bello”

In piazza San Pietro l’attore premio Oscar con un fuori programma si avvicina al Papa e lo bacia. Poi il monologo rivolto ai piccoli: “Siate felici, diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini”

Città del Vaticano – Lo show di Benigni all’Angelus in piazza San Pietro chiude ufficialmente la prima Giornata Mondiale dei Bambini. Al termine della Messa (leggi qui), il Pontefice prega l’Angelus in italiano e, dopo aver impartito la benedizione chiama i bambini che erano sul sagrato accanto a lui. Fa quindi il suo ingresso davanti all’altare papale Roberto Benigni, che esordisce con un fuori programma: “Santità, prima di entrare le Guardie Svizzere mi hanno fermato e mi hanno detto: Può fare tutto quello che vuole ma non tocchi il Santo Padre’. ‘A me una cosa del genere? E come faccio? Santità posso abbracciarla e darle un bacio?”.

Il Pontefice acconsente e l’attore premio Oscar bacia Papa Francesco a nome di tutti dice: “Guardate questo cielo azzurro, oggi tutto azzurreggia, nella Città del Vaticano. Lo Stato più piccolo del mondo dove c’è l’uomo più grande del mondo. Sapete che Papa Francesco è un ragazzino? Sapete quanti anno ha? Lui ha tre anni. Tre anni e tanti, tanti, tanti giorni”, aggiunge suscitando le risate del Pontefice.

Salutando poi la premier Meloni e il sindaco Gualtieri, presenti in prima fila, Benigni si rivolge poi al Papa: “Quasi quasi per le prossime elezioni mi presento io, insieme a lei, facciamo insieme il campo largo. Mettiamo sulla scheda il nome Jorge Mario Bergoglio, detto Francesco: vinciamo subito”.

Benigni aggiunge che la cosa più sensata del mondo l’ha sentita da una sola persona, Gesù, quando nel discorso della Montagna ha detto: “Beate i misericordiosi”. “Amate, amate” invoca Benigni. Poi cita la guerra, come parola “brutta, sporca, non la si può ascoltare”. “Deve finire, la guerra”. “I bambini quando giocano alla guerra e qualcuno si fa male, il gioco si ferma”.

“Qui siamo in Vaticano, che è la città del Signore, il regno di Dio dove tutto è possibile, anche che uno di voi diventi papa… Magari africano, il primo papa africano o asiatico della storia, o forse di un quartiere popolare di Roma, di Testaccio, o una donna, il primo papa donna della storia… Ne parlerebbero sulla luna, sarebbe straordinario, pensate che roba”.

“Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro, costruite un mondo migliore, noi non ci siamo riusciti. Rendete il mondo più bello: il mondo ne ha bisogno, e voi lo potete fare” esorta Roberto Benigni nel suo monologo, che incanta piazza San Pietro. “Cercate di fare le cose belle, rendete gli altri felici, e per farlo bisogna essere felici. Siate felici, diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini”.

“Il mondo è governato da persone che non sanno cosa sia la misericordia, l’amore. E così commettono il più stupido dei peccati, la guerra: una parola brutta, che sporca tutto. Dobbiamo porre fine a questa cosa. Perché quando i bambini giocano, appena uno si fa male, si fermano, fine del gioco, e invece quelli che fanno la guerra non si fermano al primo bambino che si fa male? La guerra deve finire” incalza l’attore.

“Dobbiamo trovare le parole giuste, cha facciano diventare le cose vere, nessuno ha trovato la parola giusta per fermare la guerra: ‘guerra fermati’, un po’ come ‘apriti sesamo’. Eppure sono convinto che in mezzo a voi ci sia chi troverà la parola per fermare la guerra, dobbiamo cercarla insieme”.

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