Gaza, l’appello della Santa Sede: “Subito un cessate il fuoco su tutti i fronti”

Mons. Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu: “Urge il rilascio immediato degli ostaggi, la consegna senza ostacoli degli aiuti essenziali al popolo palestinese e il rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti coinvolte, senza eccezioni”.

New York – La Santa Sede chiede nuovamente un immediato “cessate il fuoco su tutti i fronti della guerra in corso a Gaza” e in Israele, “il rilascio immediato degli ostaggi israeliani a Gaza, la consegna senza ostacoli degli aiuti essenziali al popolo palestinese e il rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti coinvolte, senza eccezioni”.

A rilanciare l’appello che tutte le domeniche ribadisce il Papa al termine dell’Angelu, è mons. Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, intervenuto con una dichiarazione nelle scorse ore al Comitato ad hoc dell’Assemblea Generale per l’annuncio di contributi volontari all’Unrwa.

In quest’ottica, l’arcivescovo Caccia sottolinea che la delegazione della Santa Sede ribadisce “il proprio sostegno al mandato” dell’Unrwa, “soprattutto alla luce delle attuali circostanze”. Il presule riafferma anche il ruolo cruciale dell’Agenzia “nell’affrontare i bisogni fondamentali di oltre 5 milioni di rifugiati palestinesi in Medio Oriente, specialmente nel contesto della catastrofica crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza”. Di conseguenza, la Santa Sede “riafferma il suo impegno di sostegno finanziario e incoraggia tutti gli Stati membri a contribuire all’Unrwa o a riprendere i contributi per sostenere gli sforzi cruciali dell’Agenzia”.

Caccia “esorta le parti coinvolte nelle ostilità a Gaza a impegnarsi in un dialogo costruttivo sulle proposte di pace”, compresa quella delineata nella Risoluzione 2735 del 2024) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Inoltre, la Santa Sede chiede “la riapertura di tutti i punti di ingresso a Gaza per facilitare la consegna della tanto necessaria assistenza umanitaria, compresi cibo, acqua e medicine, alla popolazione sofferente di Gaza”. E sottolinea l’importanza “di una distribuzione ordinata di cibo e provviste, con particolare attenzione ai bambini e ai bisognosi”.

Infine, Caccia ribadisce che in qualsiasi conflitto “i luoghi che devono garantire la protezione della popolazione civile, come scuole, ospedali e luoghi di culto, e le strutture delle Agenzie delle Nazioni Unite non possono essere utilizzati per o essere presi di mira da operazioni militari”. Infatti è dovere di tutte le parti garantire la sicurezza del personale umanitario, impegnato in sforzi instancabili per assistere chi ha bisogno.

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