Francesco, monito all’Europa: “Triste che dalle armi arrivino i maggiori redditi”
Dal Lussemburgo il Pontefice guarda al “mondo malato” che ignora il passato e “ripete inutili stragi”: “La pace è necessaria e si può raggiungere con onorevoli compromessi”
Lussemburgo – “Vi è un impellente bisogno che quanti sono investiti di autorità si impegnino con costanza e pazienza in oneste trattative in vista della soluzione dei contrasti, con l’animo disposto a individuare onorevoli compromessi, che nulla pregiudicano e che invece possono costruire per tutti sicurezza e pace”.
Papa Francesco vola nel cuore dell’Europa e dal Lussemburgo, prima tappa del suo Viaggio Apostolico numero 46, guarda un mondo che definisce “malato” di una “pericolosissima sclerosi” e ripete “inutili stragi”.
Nel discorso alle Autorità civili e al Corpo diplomatico svoltosi al Cercle Cité, il Pontefice sottolinea “i vantaggi della pace rispetto agli orrori della guerra, dell’integrazione e promozione dei migranti rispetto alla loro segregazione”, “i benefici della cooperazione tra le Nazioni a fronte delle nefaste conseguenze dell’indurimento delle posizioni e del perseguimento egoistico e miope o addirittura violento dei propri interessi”.
E tuona: “Non dimentichiamo che la guerra sempre è una sconfitta. La pace – il Lussemburgo ha una storia di costruzione della pace – è necessaria. È molto triste che oggi in un Paese dell’Europa gli investimenti che danno più reddito sono quelli delle fabbriche delle armi. È molto triste”.
Nell’elogiare il Lussemburgo, Paese che ha uno dei più alti Pil pro capite, Francesco fa notare come questo dato indichi che “la ricchezza è una responsabilità” e che bisogna condividerla con le nazioni che hanno meno risorse. Infine loda il Paese per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti: “Siete un modello”. (foto © Vatican Media)
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