Diplomazia Pontificia: Papa Francesco riforma l’accademia dei Nunzi

Con un Chirografo il Pontefice aggiorna il percorso formativo dell’istituzione che dal 1701 prepara i diplomatici della Santa Sede

Città del Vaticano – Con il Chirografo “Il Ministero petrino” del 25 marzo 2025 (ma reso noto solo oggi), Papa Francesco ha aggiornato il percorso di formazione della Pontificia Accademia Ecclesiastica, istituzione che dal 1701 prepara i diplomatici della Santa Sede.

In linea con l’orientamento riformatore promosso da Papa Francesco per le istituzioni accademiche ecclesiastiche, come delineato nella Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium, la Pontificia Accademia Ecclesiastica è stata configurata quale Istituto di alta formazione accademica nel settore delle Scienze Diplomatiche.

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Tale decisione, fanno sapere dal Vaticano, si inserisce in una visione più ampia di aggiornamento e qualificazione degli studi ecclesiastici secondo i parametri internazionali propri dell’educazione superiore.

La Pontificia Accademia Ecclesiastica offrirà un curriculum formativo che integra competenze giuridiche, storiche, politologiche, economiche e linguistiche, con una solida base scientifica.

L’obiettivo è fornire agli alunni – giovani sacerdoti provenienti da Diocesi di tutto il mondo – una preparazione completa e adeguata alla missione diplomatica loro affidata dalla Santa Sede.

L’itinerario formativo delineato per i futuri Rappresentanti Pontifici coniuga le competenze teoriche con un metodo di lavoro e uno stile di vita capaci di garantire una comprensione profonda delle complesse dinamiche delle relazioni internazionali.

Tale percorso richiede competenza e capacità interpretative, una solida attitudine al discernimento e la disponibilità a confrontarsi con le sfide di una Chiesa chiamata a vivere in modo sempre più sinodale. In questo quadro, risultano imprescindibili qualità personali quali la prossimità, l’ascolto, la testimonianza coerente, il dialogo e una disposizione fraterna, da coniugare con l’umiltà e la mitezza che contraddistinguono la vocazione sacerdotale sull’esempio del Buon Pastore.

Questi elementi sono costitutivi di un’azione diplomatica ispirata al Vangelo, capace di costruire ponti, superare ostacoli e promuovere percorsi concreti di pace, libertà religiosa e cooperazione tra le Nazioni.

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