Dagli insulti all’abbraccio: Milei col Papa discute su come risolvere la crisi economica in Argentina
Per il presidente argentino prima il fuoriprogramma con tanto di selfie con i sostenitori su via della Conciliazione, poi al Pontefice porta in dono dolci tipici
Città del Vaticano – A poco meno di 24 ore dall’abbraccio avvenuto nella basilica di San Pietro al termine del rito della canonizzazione della prima santa argentina (leggi qui), come da programma il Papa riceve in Vaticano il presidente argentino Javier Milei. Tra i due un colloquio di oltre un’ora. Milei è arrivato in Vaticano alle 9, dopo un piccolo fuori programma con tanto di selfie collettivo con un gruppo di turisti in via della Conciliazione.
Al momento dello scambio dei doni, il Pontefice ha omaggiato Milei con un medaglione in bronzo ispirato al Baldacchino di San Pietro; i volumi dei documenti papali; il messaggio per la pace di quest’anno. A sua volta, Milei, come aveva anticipato il suo portavoce, ha donato a Bergoglio l’annullo filatelico dedicato dalle Poste argentine a Mama Antula; una copia del documento con cui il Governo argentino accreditava Juan Bautista Alberdi come Encargado de Negocios presso il Papa (1854) e dolci tipici argentini, o il dulce de leche e biscotti al limone.
Come di consuetudine, dopo l’udienza col Pontefice, Milei ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
“Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato – si legge in una nota diffusa dal Vaticano – è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e la Repubblica Argentina e la volontà di rafforzarle ulteriormente. Ci si è poi soffermati sul programma del nuovo Governo per contrastare la crisi economica. Nel prosieguo della conversazione, sono stati toccati alcuni temi di carattere internazionale, in particolare i conflitti in atto e l’impegno per la pace tra le nazioni”.
Dagli insulti all’abbraccio
L’incontro odierno e il doppio saluto di ieri nella basilica vaticana, con tanto di protocollo rotto, arrivano dopo che Milei, durante la campagna elettorale, aveva insultato pesantemente il Papa Bergoglio: “personaggio nefasto” con “un’affinità con i comunisti assassini”, addirittura “imbecille” e “rappresentante del Maligno in terra”. Tra l’altro, il presidente “anarco-capitalista” e di estrema destra porta avanti in patria un durissimo piano di tagli alla spesa fortemente criticato dalle organizzazioni sociali.
Tutto dimenticato? Nei giorni scorsi, l’arcivescovo di Buenos Aires, a Roma per la canonizzazione, mons. Jorge Ignacio García Cuerva, aveva detto che il Pontefice è un uomo che sa “perdonare” e che conosce “l’importanza delle relazioni istituzionali”. In ballo c’è anche un ritorno a casa. Da quando è stato eletto, 11 anni fa, Bergoglio, a differenza dei suoi predecessori, non ha ancora compiuto nessun viaggio nella sua terra natia. Milei ha rilanciato l’invito e, forse, l’annuncio di una visita del Papa in Argentina, nel secondo semestre di quest’anno, potrebbe arrivare a breve. (foto © Vatican Media)
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