Concistoro, il Papa crea 21 nuovi cardinali: Siate servi, del Vangelo e degli altri

Nella basilica vaticana il rito con la consegna della berretta rossa e del titolo ai nuovi porporati. Il Pontefice: “L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri, la cura verso i più fragili: questo deve animare il vostro servizio”

Città del Vaticano -“Amatevi l’un l’altro con amore fraterno e siate servi gli uni degli altri, servi del Vangelo”. Nella basilica vaticana, addobbata a festa, Papa Francesco presiede il decimo Concistoro del suo pontificato per la creazione di 21 nuovi cardinali. A loro consegna l’anello, la berretta rossa e il titolo

La loro provenienza, come sottolineato dal Pontefice, “esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra” e “manifesta l’inscindibile legame tra la Sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo”. Tre le diocesi dell’Asia si tingono di rosso (Tokyo in Giappone, Kalookan nelle Filippine e Teheran Ispahan in Iran), due quelle dell’Africa (Abidjan in Costa d’Avorio e Algeri in Algeria), sei dall’America, di cui cinque dall’America latina (Lima in Perù, Santiago del Estero in Argentina, Guayaquil in Ecuador, Santiago del Cile in Cile, Porto Alegre in Brasile) e uno dal Canada (Toronto). La porpora arriva anche in Oceania, con la creazione a cardinale dell’Eparca di Saints Peter and Paul di Melbourne degli Ucraini, in Serbia (Beograd-Smederevo) e in Italia (Napoli e Torino).

A questi si aggiungono due della Curia Romana, il Vicario generale per la Diocesi di Roma, l’Arciprete coadiutore di Santa Maria Maggiore, un teologo domenicano inglese e un Nunzio Apostolico. Quest’ultimo, per raggiunti limiti di età, è l’unico dei nuovi cardinali a non essere elettore in un futuro conclave.

All’inizio della celebrazione il primo dei nuovi cardinali, il Nunzio Apostolico Angelo Acerbi, rivolge al Papa, a nome di tutti, un indirizzo di omaggio e di ringraziamento. Il brano del Vangelo scelto per la celebrazione è tratto da Matteo, e narra degli apostoli Giacomo e Giovanni che chiedono a Gesù di sedere, nella sua gloria, “uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.

Il Vangelo, spiega il Papa nell’omelia, “mette in luce questo drammatico contrasto: mentre Gesù sta facendo una strada faticosa e in salita che lo porterà al Calvario, i discepoli pensano alla strada spianata e in discesa del Messia vincitore. E non dobbiamo scandalizzarci di questo, ma prendere umilmente coscienza che – per dirlo col Manzoni – «così è fatto questo guazzabuglio del cuore umano» (I promessi sposi, cap. 10)”.

E questo, sottolinea il Pontefice, “può succedere anche a noi: che il nostro cuore perda la strada, lasciandosi abbagliare dal fascino del prestigio, dalla seduzione del potere, da un entusiasmo troppo umano per il nostro Signore”. Cosa fare allora? La soluzione, secondo il Vescovo di Roma, sta nel mettersi “con umiltà davanti a Dio e con onestà davanti a noi stessi, e chiederci: dove sta andando il mio cuore?”.

“Tornare al cuore per rimettersi sulla stessa strada di Gesù, di questo abbiamo bisogno”, rimarca il Papa, che rivolgendosi ai nuovi cardinali afferma: “badate bene a fare la strada di Gesù”. Ciò significa “anzitutto ritornare a Lui e rimettere Lui al centro di tutto”, ma vuol dire anche “coltivare la passione dell’incontro” con gli altri e “curare i più fragili”.

L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri, la cura verso i più fragili: questo deve animare il vostro servizio di cardinali. L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri e la cura verso i più fragili.

Cita quindi don Primo Mazzolari: “Lungo la strada è incominciata la Chiesa; lungo le strade del mondo la Chiesa continua. Non occorre per entrarvi né battere alla porta, né fare anticamera. Camminate e la troverete; camminate e vi sarà accanto; camminate e sarete nella Chiesa”. E a braccio aggiunge: “Non dimentichiamo che stare fermi rovina il cuore e l’acqua ferma è la prima a corrompersi”.

Ma “fare la strada di Gesù significa” anche “essere costruttori di comunione e di unità. Posando il suo sguardo su di voi, che provenite da storie e culture diverse e rappresentate la cattolicità della Chiesa, il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità. Questa è la vostra missione!”, aggiunge il Pontefice rivolgendosi sempre ai nuovi cardinali.

E conclude: “Amatevi l’un l’altro con amore fraterno e siate servi gli uni degli altri, servi del Vangelo”. In totale, in questi quasi dodici anni di pontificato, Papa Francesco ha creato 142 cardinali di cui 113 elettori. Da oggi, il Collegio cardinalizio è composto composto da 253 membri, dei quali 140 elettori e 113 non elettori.

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