Arte e fede: la Via Crucis di Previati torna a San Pietro per la Quaresima
L’esposizione devozionale a carattere temporaneo nella basilica vaticana in occasione del Giubileo. Le opere si potranno ammirare partecipando anche al pio esercizio della Via Crucis ogni venerdì alle 16

Città del Vaticano – Le quattordici stazioni della Via Crucis di Gaetano Previati tornano nella basilica di San Pietro per un’esposizione devozionale a carattere temporaneo nel solo periodo quaresimale. Grazie alla collaborazione tra la Fabbrica di San Pietro, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e alla fattiva disponibilità della Direzione dei Musei Vaticani, sono state collocate nel transetto e lungo la navata della Basilica i quattordici quadri pittorici del ciclo della “Passione di Cristo”, realizzati dall’artista Gaetano Previati tra il 1901 e il 1902 e attualmente custodite nei depositi dei Musei Vaticani.
L’iniziativa – replicata anche in quest’anno giubilare dopo le esperienze del trascorso triennio 2022-2024 – consentirà di vivere con maggiore partecipazione la preparazione alla Santa Pasqua. A partire da domani, venerdì 7 marzo, infatti, fedeli e pellegrini in visita alla basilica vaticana avranno la possibilità di ammirare le opere partecipando al pio esercizio della Via Crucis ogni venerdì alle ore 16:00 per tutto il tempo di Quaresima.
«In armonico dialogo con l’architettura della Basilica vaticana, la Via Crucis di Gaetano Previati torna ad invitare i fedeli e i pellegrini di quest’anno giubilare alla riflessione e alla preghiera» dice il professore Pietro Zander, responsabile della sezione Necropoli e Beni Artistici della Fabbrica di San Pietro.
La Via Crucis di Previati
Si tratta di quadri ad olio su tela di dimensione 121×107 (156 x 123 x 11,5 con cornice). Previati (Ferrara 1852 – Lavagna 1920) esegue le 14 stazioni a partire dal mese di novembre 1901, quando inizia a dipingere le tele, appositamente acquistate, nel suo studio su Piazza Duomo a Milano.
Un lavoro senza committenza al quale l’artista lavora intensamente e incessantemente nei mesi seguenti, dotandosi anche di una vera croce in legno che si caricava sulle spalle per poter meglio comprendere il dramma e il sacrificio della Passione di Gesù, per meglio interpretare la potenza del dono offerto all’umanità.
L’insieme è concepito come un’opera unica, continua, ed è così che viene presentato per la prima volta a Torino nell’aprile del 1902. La tavolozza è dominata dal rosso della veste di Gesù e da un cielo frastagliato di nubi che si fa sempre più cupo verso il consumarsi delle fasi cruciali del martirio fino alla morte e alla sepoltura.
La lunga pennellata, che caratterizza il linguaggio divisionista di cui Previati è stato maestro, elude i dettagli e si concentra sulla forza drammatica del corpo di Gesù e sulla intensità espressiva di quanti lo circondano, lo sostengono, lo piangono, lo soccorrono. L’opera arriva in Vaticano nel 1972, nel corso delle fasi preparatorie della Collezione d’Arte Religiosa Moderna costituita per volere di San Paolo VI e dal pontefice donata ai Musei Vaticani il 23 giugno 1973.
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