A dieci anni dalla canonizzazione di Giovanni XXIII

A dieci anni dalla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, una Santa Messa è stata celebrata questa mattina in occasione di tale ricorrenza. La celebrazione ha avuto luogo all’interno della Basilica vaticana sull’altare dove riposano le spoglie del Papa buono.

Al rito, presieduto da don Giovanni Crippa, hanno preso parte numerosi fedeli, molti dei quali bergamaschi. La celebrazione è stata arricchita dalla presenza di circa 60 cresimandi dell’Alat Val Seriana che hanno dato segno di una pastorale viva, frutto anche di quella visione giovannea che vedeva nel Concilio Vaticano II una sana apertura al mondo tramite una rinnovata pastorale.

Durante l’omelia, tenuta da un sacerdote bergamasco, sono state ricordate delle parole pronunciate da Papa Roncalli in occasione del Concilio Vaticano II, parole che ben riassumono lo spirito giovanneo: “La mia persona non conta niente, sono un figlio della Chiesa e sono qui affinché possiamo costruire fraternità tra di noi”.

Il don ha proseguito osservando come “Papa Giovanni è santo perché ha dato speranza al mondo in un tempo difficilissimo”. “Anche noi – ha aggiunto il sacerdote – possiamo dare speranza al mondo portando il sorriso del cuore nel mondo. Preghiamo e affidiamoci all’intercessione di Giovanni XXIII affinché nel mondo torni il sorriso della pace”.

Al termine della commemorazione, il celebrante ha esortato nuovamente a pregare per la pace, sempre tramite l’intercessione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. I fedeli si sono quindi rivolti con un Ave Maria alla Madonna del Soccorso, la stessa alla quale Papa Francesco si affidò durante la pandemia e lì situata.

Immagine della Madonna del Soccorso all’interno della Basilica di San Pietro