Roma, viaggio nei luoghi della Passione: il Colosseo 3/5
Nel Colosseo, che ogni hanno fa da sfondo alla Via Crucis del Venerdì Santo, sorge un’antica cappella dedicata alla Madonna della Pietà
Roma – Piccolo off topic nel nostro itinerario alla scoperta dei luoghi e delle reliquie della Passione (leggi qui) custodite nell’Urbe. Dopo il Laterano (leggi qui) e la basilica di Santa Croce in Gerusalemme (leggi qui), i nostri passi si dirigono verso l’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo.
Annoverato tre le 7 meraviglie del mondo, il Colosseo è meta ogni giorni di migliaia di turisti. La storia di questo luogo mi mescola alla leggenda. Ma le sue mura trasudano morte. Concepito per il divertimento del popolo romano, nel Colosseo l’omicidio diventava spettacolo.
Non solo prigionieri di guerra o gladiatori, ma anche cristiani, come dimostrano recenti studi su alcune scritte ritrovate proprio all’interno dell’anfiteatro. Oggi, a ricordo di quelle persecuzioni, tra le arcate, sorge una piccola chiesa tuttora in funzione.
La cappella della Pietà
Se più o meno tutti sanno cosa accadeva all’interno del Colosseo, in pochi forse sanno che vi è una chiesa molto piccola, risultato di mutamenti ed evoluzioni avvenuti nel corso dei secoli. Situata in quello che attualmente è il pian terreno (nel terzo ambulacro del settore nord-est, cioè nella zona nord orientale dell’Anfiteatro) inizialmente sorgeva in un’altra area del Colosseo.
Qui venne spostata dopo il 1827. Al tempo di Leone X si trovava nei pressi dell’arco di ingresso orientale che guarda verso il Laterano. All’epoca l’anfiteatro era di proprietà dall’antica Confraternita del Santissimo Salvatore che “affittò” il luogo alla Compagnia del Gonfalone che fin dal 1490 si occupava di allestire proprio del Colosseo sacre rappresentazioni della Passione. Il nome, invece, arriva in epoca barocca, nella prima metà del 1600, quando, dopo un restauro (come testimonia una targa di marmo) la cappella venne intitolata alla Madonna della Pietà.
Ma come ha fatto il Colosseo a trasformarsi da luogo di divertimento a luogo di culto? Le prime tracce di una chiesa all’interno dell’Anfiteatro risalgono al XII. Della sua presenza se ne parla nelle carte del dal cardinale Cencio Camerario dove riferisce che chiesetta era nota con il titolo di “Santissimo Salvatore in Rota Colisei”.
Ma bisognerà attendere la fine del 1400, per assistere a una vera e propria – anche se progressiva – trasformazione dell’anfiteatro in luogo devozionale. Due secoli di storia culminanti con l’idea di trasformare l’arena in una grande chiesa dedicata a quei martiri che, secondo la tradizione, avrebbero trovato la morte proprio al suo interno. Il progetto di questo edificio sacro, tuttavia, non fu mai realizzato, anche se ci restano diversi progetti grafici.
Al suo posto resta la cappella della Madonna della Santissima Pietà, oggi affidata alle cure del Circolo San Pietro, sodalizio vaticano che, oltre a gestire diverse opere a servizio della comunità, celebra regolarmente messa ogni sabato e domenica. Sull’altare maggiore è presente un bassorilievo del XIX secolo che raffigura la Madonna addolorata.
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