Roma, il Papa: “Il vero Giubileo è dentro. Non dimenticare i cantieri dell’anima!”
Il Papa a piazza di Spagna per l’omaggio all’Immacolata chiede di pregare per il Sindaco “che ha tanto lavoro da fare”. E ammonisce: “Roma è piena di cantieri. Vanno bene questi lavori, ma state attenti: non dimenticate i cantieri dell’anima!”
Roma – La Capitale si sta preparando al Giubileo, “che sarà un messaggio di speranza per l’umanità provata dalle crisi e dalle guerre. Per questo in città dappertutto ci sono cantieri: questo provoca non pochi disagi, eppure è segno che Roma è viva, si rinnova, cerca di adattarsi alle esigenze, per essere più accogliente e più funzionale”.
A dirlo è Papa Francesco che questo pomeriggio, come da tradizione, si è recato in piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna, dove si erme il monumento all’Immacolata, per il tradizionale omaggio alla Vergine Maria.
Prima si è recato però nella basilica di Santa Maria Maggiore per pregare, informa privata, davanti all’icona della Salus Populi Romani. Quindi il corteo papale ha raggiunto piazza di Spagna. Accolto dal sindaco Gualtieri e dal neocardinal vicario per la Diocesi di Roma, Baldassarre Reina, il Pontefice è giunto in anticipo di venti minuti rispetto al programma ufficiale.
Dopo l’omaggio floreale, posto ai piedi del monumento assieme alle decine di composizioni donate dai romani e dalle varie associazioni dell’Urbe, il Papa ha recitato una preghiera composta ad hoc per l’occasione che riportiamo di seguito:
Vergine Immacolata,
Madre, Madre Immacolata,
oggi è la tua festa e noi ci stringiamo intorno a te.
I fiori che ti offriamo vogliono esprimere
il nostro amore e la nostra gratitudine;
ma tu vedi e gradisci soprattutto quei fiori nascosti
che sono le preghiere, i sospiri, anche le lacrime,
specialmente le lacrime dei piccoli e dei poveri.
Guardali, Madre, guardali.
Madre nostra, Roma si prepara a un nuovo Giubileo,
che sarà un messaggio di speranza per l’umanità
provata dalle crisi e dalle guerre.
Per questo in città dappertutto ci sono cantieri:
questo – tu lo sai – provoca non pochi disagi,
eppure è segno che Roma è viva,
che Roma si rinnova, che Roma cerca di adattarsi alle esigenze,
per essere più accogliente e più funzionale.
Ma il tuo sguardo di Madre vede oltre.
E mi sembra di sentire la tua voce
che con saggezza ci dice: “Figli miei,
vanno bene questi lavori, ma state attenti:
non dimenticate i cantieri dell’anima!
Il vero Giubileo è dentro:
dentro, dentro i vostri cuori – tu dici -,
dentro le relazioni famigliari e sociali.
È dentro che bisogna lavorare per preparare
la strada al Signore che viene”.
Ed è una buona opportunità
per fare una buona Confessione
e chiedere il perdono di tutti i peccati.
Dio perdona tutto, Dio perdona sempre, sempre.
Madre Immacolata, ti ringraziamo!
Questa tua raccomandazione ci fa bene,
ne abbiamo tanto bisogno, perché, senza volerlo,
rischiamo di essere presi totalmente
dall’organizzazione, dalle cose da fare,
e allora la grazia dell’Anno Santo,
che è tempo di rinascita spirituale,che è tempo di perdono e di liberazione sociale,
questa grazia giubilare può non venire bene,
essere un po’ soffocata.
Ma qui il Sindaco prepara tutte le cose perché in questa commemorazione, in questo Anno Santo, siano buone. Preghiamo per il Sindaco che ha tanto lavoro.
Sicuramente, Maria, tu fosti presente
nella sinagoga di Nazaret,
quel giorno in cui Gesù per la prima volta
predicò alla gente del suo paese.
Lesse dal rotolo del profeta Isaia:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19).
Poi si sedette e disse: «Oggi si è compiuta
questa Scrittura che voi avete ascoltato» (v. 21).
E Tu, Madre, Tu eri lì, in mezzo alla gente stupita.
Eri fiera di Lui, del Figlio tuo,
e nello stesso tempo presagivi il dramma
della chiusura e dell’invidia, che genera violenza.
Questo dramma tu l’hai attraversato
e sempre lo attraversi, col tuo cuore immacolato
ricolmo dell’amore del Cuore di Gesù.
Madre, liberaci dall’invidia:
che siamo fratelli tutti, che ci vogliamo bene.
Niente invidia. L’invidia, quel vizio giallo,
brutto, che rovina da dentro.
E anche oggi, Madre, ci ripeti:
“Ascoltate Gesù, ascoltate Lui!
Ascoltatelo, e fate quello che vi dice” (cfr Gv 2,5).
Grazie, Madre Santa! Grazie perché ancora,
in questo tempo povero di speranza,
ci doni Gesù, nostra Speranza. Grazie Madre.
Terminata la preghiera, il Vescovo di Roma impartito la benedizione ai presenti. Dopo aver salutato il corpo diplomatico presente e le autorità cittadine, nonostante la pioggia, il Pontefice ha salutato anche i tanti romani che si accalcavano dietro le transenne, dispensando sorrisi, carezze, rosari e anche caramelle ai più piccoli. Prima di far rientro in Vaticano, il Papa ha raggiunto Palazzo Cipolla, in Via del Corso, dove si è fermato a visitare la Crocifissione Bianca, opera di Chagall a lui molto cara. Il quadro, portato da Chicago a Roma in occasione del Giubileo, sarà esposto al pubblico fino a fine gennaio 2025.
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