“Pastificio Futuro”: a Casal del Marmo una speranza per i giovani carcerati

Inaugurato il laboratorio artigianale (con entrata autonoma) del carcere minorile, ideato dopo la visita di Papa Francesco di dieci anni fa

Roma – “Un segno di amicizia sociale: il fatto che tante istituzioni abbiano collaborato per realizzare un bene è il segno di cosa dovrebbe essere la politica perché l’amore al prossimo sia amore sociale e amore politico”. Così Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, ha definito “Pastificio Futuro”, il laboratorio artigianale (con entrata autonoma) del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma, inaugurato alla presenza del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Realizzato da “Gustolibero Società Cooperativa Sociale onlus”, il progetto – la cui idea è nata dopo la visita di Papa Francesco nel 2013 – è stato sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana e da Caritas Italiana, in sinergia con la Direzione dell’Istituto penale minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia minorile Lazio-Abruzzo-Molise, il Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, le Diocesi di Roma e di Porto-Santa Rufina.

Nel laboratorio, di 500 metri quadri, lavorano attualmente tre detenuti, ma potranno essere occupati fino a venti ragazzi. “Crediamo nell’uomo. L’uomo può cambiare: ci vuole cura, ci vuole l’educazione che, come ricorda il Papa, è la forza più radicale per la trasformazione del mondo. E tanto più il mondo è infiammato tanto più abbiamo bisogno di offrire esempi di educazione perché il diamante che è nel cuore di ciascuno possa risplendere”, ha affermato mons. Baturi sottolineando che “il lavoro è la forma di educazione più significativa”. “Attraverso il lavoro – ha aggiunto – si impara ad amare se stessi, gli altri, coloro che serviamo attraverso il contributo della nostra fatica, come il cibo che viene consumato per soddisfare le proprie esigenze di vita, per instaurare rapporti di amicizia e per guardare con fiducia al futuro”.

Un “sogno” realizzato e un “segno” di speranza per “ragazzi e ragazze che hanno sbagliato nella loro vita” ma ai quali “va data una possibilità” perché “anche se hanno mancato il bersaglio” possono ancora “conoscere un’alternativa” poiché la vita di una persona “non può e non deve essere riassunta” nel proprio “errore”, le parole del cardinal vicario.

“Nessun obiettivo è mai precluso a nessuno. È necessario, però, creare una rete sociale in una società, oggi divisiva, con tanti messaggi che portano al rischio di esclusione per tantissimi giovani e famiglie”, il commento del governatore Rocca, che precisa: “Come Regione ci siamo messi in gioco da subito per cercare di cambiare questo paradigma: a giorni uscirà una delibera per cui abbiamo lavorato con il coordinamento nazionale delle comunità per minori e, grazie al fondo sociale europeo, andremo a coprire quella fascia che al compimento del 18esimo anno di età rischia di rimanere esclusa dal circuito delle case famiglia. Le risorse del bilancio sono poche e si tratta di utilizzarle sempre meglio grazie a un rapporto più profondo con le istituzioni territoriali e con i sindaci”.

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