La supplica del Papa: il mondo è in pericolo, o Maria dirada le nubi oscure del male
A Santa Maria Maggiore la supplica alla Vergine Maria, assieme ai padri sinodali, per chiedere la pace a un anno dalla riaccensione del conflitto in Terra Santa. Il Pontefice: “Intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra”
Città del Vaticano – “O Regina del santo Rosario, sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male”. Papa Francesco supplica la Vergine Maria affinché il nostro mondo “in pericolo” a causa della guerra, possa tornare a vivere in pace. La preghiera del Pontefice si eleva ai piedi dell’antica icona della Salus Populi Romani nella basilica di Santa Maria Maggiore, come lo stesso Bergoglio aveva annunciato solo pochi giorni fa quando, celebrando la messa d’apertura della seconda sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi (leggi qui) aveva annunciato l’intenzione di recarsi nell’antica chiesa costruita sull’Esquilino per implorare da Dio il dono della pace. Con lui tanti vescovi e membri che fino al 27 ottobre sono stati convocati in Vaticano per prendere parte ai lavori del Sinodo.
Francesco arriva in sedia a rotelle, si porta davanti all’immagine della Vergine Marina, benedice un cero, che viene poi posto accanto all’icona omaggiata poco prima con un mazzo di fiori. Segue subito la preghiera del Rosario. Da parte del Santo Padre nessuna omelia, ma un’ulteriore preghiera, scritta ad hoc per l’occasione che riportiamo di seguito:
O Maria, Madre nostra, siamo nuovamente qui davanti a te. Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore. Noi alziamo lo sguardo a te, ci immergiamo nei tuoi occhi e ci affidiamo al tuo cuore. Anche a te, o Madre, la vita ha riservato difficili prove e umani timori, ma sei stata coraggiosa e audace: hai affidato tutto a Dio, hai risposto a Lui con amore, hai offerto te stessa senza risparmiarti. Come intrepida Donna della carità, in fretta ti sei recata ad aiutare Elisabetta, con prontezza hai colto il bisogno degli sposi durante le nozze di Cana; con fortezza d’animo, sul Calvario hai rischiarato di speranza pasquale la notte del dolore. Infine, con tenerezza di Madre hai dato coraggio ai discepoli impauriti nel Cenacolo e, con loro, hai accolto il dono dello Spirito. E ora ti supplichiamo: accogli il nostro grido! Abbiamo bisogno del tuo sguardo amorevole che ci invita ad avere fiducia nel tuo Figlio Gesù. Tu che sei pronta ad accogliere le nostre pene vieni a soccorrerci in questi tempi oppressi dalle ingiustizie e devastati dalle guerre, tergi le lacrime sui volti sofferenti di quanti piangono la morte dei propri cari, ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori dalle armi della violenza, perché si avveri subito la profezia di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2,4). Rivolgi il tuo sguardo materno alla famiglia umana, che ha smarrito la gioia della pace e ha perso il senso della fraternità. Intercedi per il nostro mondo in pericolo, perché custodisca la vita e rigetti la guerra, si prenda cura di chi soffre, dei poveri, degli indifesi, degli ammalati e degli afflitti, e protegga la nostra Casa Comune. Invochiamo da te la misericordia di Dio o Regina della pace! Converti gli animi di chi alimenta l’odio, silenzia il rumore delle armi che generano morte, spegni la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nell’agire di chi governa le Nazioni. O Regina del santo Rosario, sciogli i nodi dell’egoismo e dirada le nubi oscure del male. Riempici con la tua tenerezza, sollevaci con la tua mano premurosa e dona a noi figli la tua carezza di Madre, che ci fa sperare nell’avvento di nuova umanità dove « … il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace…» (Is 32,15-17).
Domani, lunedì 7 ottobre, a un anno esatto dalla riaccensione del conflitto in Terra Santa, il Pontefice ha proclamato una giornata di digiuno, penitenza e preghiera per continuare a implorare da Dio il dono della pace. (foto © Vatican Media)
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