I medici del Papa: “Non è ancora fuori pericolo, resta in ricovero fino a marzo” – VIDEO

Al Gemelli l’equipe medica che ha in cura il Santo Padre incontra la stampa: “I bollettini li scriviamo noi, il Papa vuole che diciamo la verità. Lui è di buon umore, scherza, respira da solo anche se in alcuni momenti mette i naselli che lo aiutano”

Roma – Papa Francesco “non è ancora fuori pericolo”, “il rischio maggiore in questo momento è le sepsi”. I tempi del ricovero? Almeno un’altra settimana. L’equipe medica del Gemelli che da una settimana segue le condizioni di salute del Pontefice, incontra la stampa nell’atrio del Policlinico per fare chiarezza rispetto alle tante fake news che circolano attorno alla degenza ospedaliera del Santo Padre.

Papa Francesco, ricoverato per una polmonite bilaterale, “non è allettato e scherza”, “non è intubato” e “ci ha sempre chiesto di dire la verità”, spiegano ai media i medici Sergio Alfieri del Policlinico Gemelli e Luigi Carbone, medico del Pontefice. Nel suo appartamentino situato al decimo piano del nosocomio romano, “ogni tanto si alza e va in poltrona a lavorare”.

Al momento, precisano i medici, il Vescovo di Roma “risponde alle terapie che non sono state cambiate, ma potenziate in base ai risultati degli esami che arrivano”. Di certo la “malattia cronica rimane, ma la sua testa è quella di un 50enne. Ha una stoffa durissima” e ma “sta rispondendo alle terapie” che sono state “potenziate” e “non cambiate”. I dottori, infatti, hanno solo ridotto “timidamente qualche farmaco, anche se è ancora presto”.

Inoltre “non è attaccato a macchinari, il Pontefice ha il respiro spontaneo. Quando serve un po’ di ossigeno mette i naselli, soprattutto quando ci sono queste crisi asmatiche che ogni tanto ha”. Al momento quello che temono maggiormente i medici è la sepsi, ovvero “che i germi passino nel sangue. Il Papa a di essere in pericolo, e ci ha detto di trasmetterlo. Cosa può capitare? Può capitare che questi germi che oggi sono localizzati nelle vie respiratorie, nei polmoni se malauguratamente nonostante le terapie coi livelli di cortisone che teniamo bassissimi perché abbassano le difese immunitarie, se per sciagura uno di questi germi dovesse passare nel sangue, qualsiasi paziente avrebbe una sepsi. Con i suoi problemi respiratori e per un uomo della sua età sarebbe veramente difficile uscire da una sepsi. Oggi non ce l’ha e auguriamoci che non gli venga mai”.

Sui tempi del ricovero, i medici spiegano: “In questo momento è difficile poter dare una tempistica. Il Papa legge, firma documenti, ci fa battute, però ha una polmonite bilaterale oltre a tutto il resto. Le polmoniti ci mettono del tempo a riprendersi”. Prima di marzo, quindi, non lascerà il Gemelli. Al Policlinico resterà fino a “quando non sarà più necessario somministrare le terapie ospedaliere. Ora non è prudente” dimetterlo, “perché se lo rimandiamo a Santa Marta comincia a lavorare come prima, noi questo lo sappiamo, è un finto 88enne. Rimane qui almeno tutta la prossima settimana”.

“Deve uscire che sta bene, e noi lavoriamo per questo. Poi la porta è aperta a tutte le possibilità, se le cose non dovessero andare bene. Noi abbiamo visto miglioramenti dagli esami, ma ci vuole del tempo. Rispetto a quando è arrivato va molto meglio, ma in un giorno si può modificare la situazione, perché sta facendo un carico importante di medicine”. Una volta superata la fase più critica e sarà dimesso, “tornerà a Santa Marta”, dove sarà gestita “la parte meno acuta”

E a chi chiede delle immagini del ricovero, i medici rispondono: “Rispettiamo la privacy, la sua intimità. Non è che sta a letto vestito da Papa. Rispettiamo la sua privacy, utilizzate foto belle del Pontefice, perché le immagini parlano da sole. Se siete qui, come dice il Pontefice stesso, siete qui per lui e non contro di lui, aiutiamolo in questo momento, non facciamo titoli che non hanno senso, inutile diffondere fake news. Diciamo solo la verità: ce lo chiede lui”.

Infine, sull’Angelus di domenica nessuna certezza: “Deciderà il Papa”. Il direttore della Sala Stampa vaticana afferma a margine del briefing che “non è ancora stato stabilito se il Papa potrà guidare l’Angelus e in quali modalità”. Probabilmente si ripeterà quanto accaduto domenica scorsa: il testo dell’Angelus sarà diffuso a mezzogiorno senza che il Pontefice appaia in pubblico.

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