Medio Oriente, Santa Sede preoccupata: Parolin telefona al presidente dell’Iran

Il Segretario di Stato vaticano a colloquio telefonico con Pezeshkian: “Evitare di allargare il conflitto”

Città del Vaticano – La guerra in Medio Oriente rischia di allargarsi sempre di più. Di fronte a questo desolante scenario, la diplomazia pontificia esce allo scoperto e muove nuovi passi per evitare l’escalation. All’indomani dell’appello fatto dal Pontefice all’Angelus, il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha telefonato al neopresidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian.

Il cardinale – si legge in una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede – si è congratulato con il presidente, eletto alla guida della Repubblica Islamica a inizio luglio, per l’inizio del suo mandato avviato il 28 luglio. Nella telefonata sono stati trattati “temi di comune interesse”, ma soprattutto Parolin “ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace”.

Nel frattempo anche Regno Unito, Francia e Germania si stanno muovendo per evitare che l’Iran attacchi Israele. I tre Paese hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui chiedono all’Iran di non attaccare Israele, invitandolo ad evitare di far precipitare la regione in una guerra totale e hanno avvertito: “si assumerà la responsabilità”. “Siamo profondamente preoccupati per l’acuirsi delle tensioni nella regione e uniti nell’impegno per la de-escalation – si legge nella dichiarazione riportata dai media israeliani -. Invitiamo l’Iran e alleati ad astenersi da attacchi che farebbero salire le tensioni mettendo a repentaglio l’opportunità di un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”.

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