La diplomazia vaticana funziona: Mosca rilascia due sacerdoti ucraini

Grazie all’intervento del Vaticano i due sacerdoti greco-cattolici tornano a casa dopo quasi due anni. E Zelensky ringrazia la Santa Sede per “gli sforzi fatti per riportare a casa queste persone”

Kiev – Dopo quasi due anni di prigionia russa sono liberi i due sacerdoti greco-cattolici arrestati a novembre 2022. Lo riporta il Sir, l’agenzia stampa dei vescovi italiani, precisando che a dare l’annuncio è stato il nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas, con poche semplici parole: “Sono stati liberati”.

Si tratta di due sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina, padri della congregazione del Santissimo Redentore, Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta, liberati, come spiegato dal presidente Zelensky sul suo canale Telegram, nell’ambito di un ulteriore scambio di prigionieri. “Siamo riusciti a liberare altri 10 nostri cittadini dalla prigionia russa, nonostante tutte le difficoltà”, ha scritto il presidente. Tra loro, Bohdan Heleta e Ivan Levytskyi, sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina, catturati a Berdyansk per “aver resistito agli occupanti”. “Ora sono tutti liberi e sono in Ucraina”. “Sono grato a tutti coloro che hanno aiutato”, aggiunge Zelensky. “Ringrazio la nostra squadra che lavora per liberare i prigionieri. Vorrei anche riconoscere gli sforzi della Santa Sede per riportare a casa queste persone. Libereremo sicuramente tutto il nostro popolo”.

In un comunicato, la Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc) ricorda che i due sacerdoti erano stati arrestati il 16 novembre 2022 a Berdyansk, sotto occupazione, e fa sapere che al loro rilascio dalla prigionia i due sacerdoti sono stati accolti da mons. Andriy Khimyak, vescovo ausiliare dell’arcieparchia di Kiev, e da Oleksa Petriv, Capo del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa greco-cattolica ucraina in Ucraina.

Mons. Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica, nel comunicato, ha espresso “la sua sincera gratitudine alla Santa Sede per la liberazione dei sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina”. Ha rivolto “un ringraziamento speciale a Papa Francesco, al cardinale Pietro Parolin e all’intero corpo diplomatico del Vaticano. Un ringraziamento particolare è stato indirizzato al cardinale Matteo Zuppi e all’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, Nunzio Apostolico in Ucraina, per la loro mediazione. Ciascuno di loro ha dato un inestimabile contributo personale affinché questo evento diventasse realtà”.

Per un lungo periodo, non si erano avute notizie dei due padri. Dall’invasione su vasta scala del febbraio 2022, i sacerdoti Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta hanno scelto di rimanere con la loro comunità nei territori temporaneamente occupati. Hanno svolto il proprio ministero sia per la comunità greco-cattolica che quella cattolica romana, “portando la luce della speranza alle persone sotto occupazione russa”.

L’Ugcc ricorda che sono stati arrestati, e successivamente, per la formulazione delle accuse, nella chiesa sono stati collocati oggetti militari per incriminarli di possesso illegale di armi. Giungevano segnalazioni che riportavano quanto i due sacerdoti venivano torturati senza pietà per estorcere confessioni di crimini mai commessi”. “Per un lungo periodo, non si hanno avuto notizie dei prigionieri. Recentemente, nel mese di maggio, Sua Beatitudine Sviatoslav ha ricevuto la conferma che i reverendi Ivan e Bohdan sono ancora in vita e che ci sono speranze concrete per la loro liberazione. Finalmente, il 27 giugno è giunto il giorno della loro liberazione”.

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