Gaza, anche chiese e cattolici sotto attacco: il dolore del Papa

Il Papa tuona: “Bombe dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità”

Città del Vaticano – Anche le chiese e i cattolici restano vittime della guerra in Terra Santa tra Israele e Hamas. Nelle scorse ore, infatti, l’esercito israeliano è arrivato nella parrocchia cattolica di Gaza dedicata alla Sacra Famiglia: il complesso è stato circondato e chi ha provato a fuggire, due donne, una mamma e la figlia, sono state freddate dai cecchini; la figlia uccisa mentre cercava di trarre in salvo la madre. Sette persone sono state ferite.

All’Angelus, il Pontefice esprime tutto il suo dolore: “Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose. Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all’interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore. Una mamma e sua figlia, la signora Nahida Khalil Anton e la figlia Samar Kamal Anton, sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti, mentre andavano in bagno. È stata danneggiata la casa delle Suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore”.

E tuona: “Qualcuno dice: ‘È il terrorismo, è la guerra. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che ‘Dio fa cessare le guerre… rompe gli archi e spezza le lance’ (cfr Sal 46,9). Preghiamo il Signore per la pace”.

“Non possiamo non esprimere che non riusciamo a comprendere come un simile attacco possa essere compiuto, tanto più mentre tutta la Chiesa si prepara al Natale”, si legge in una nota del Patriarcato latino di Gerusalemme che riferisce nei dettagli l’attacco dell’esercito israeliano. “Non era stato dato nessun avvertimento”.

L’attacco

Tutto era cominciato quando un tank israeliano, riferiscono fonti del Patriarcato, era partito un razzo contro la casa delle suore di Madre Teresa che si prendono cura di 54 tra bambini e adulti gravemente disabili. Era stato distrutto il generatore, che è andato a fuoco e ha creato gravi danni.

Distrutti anche i pannelli solari che sono vitali in un luogo in cui non c’è energia elettrica. Con grande concitazione nella notte i bambini sono stati spostati in chiesa ma dall’ora di pranzo di oggi, nessuno è più al sicuro. Le notizie arrivano frammentarie e concitate da fonti locali. Le connessioni vanno e vengono. Non c’è luce e neanche acqua. Per la parrocchia sono le ore più drammatiche, perché finora il conflitto lo avevano solo sentito nello scoppio delle bombe fuori dal muro di cinta. Ora la guerra è entrata in chiesa.

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