Aborto, il Vaticano bacchetta la Francia: “Non esiste il diritto di sopprimere la vita”

La Pontificia Accademia per la Vita sposa la linea dei vescovi francesi: “L’aborto, che rimane un attentato alla vita fin dall’inizio, non può essere visto esclusivamente nella prospettiva dei diritti delle donne”

Città del Vaticano – La Francia inserisce il “diritto d’aborto” nella Costituzione e, a stretto giro, dalla Santa Sede, arriva la nota della Pontificia Accademia per la Vita che sposa in pieno la posizione della Conferenza Episcopale francese (CEF).

Pochi giorni fa, infatti, la CEF ha ribadito che “l’aborto, che rimane un attentato alla vita fin dall’inizio, non può essere visto esclusivamente nella prospettiva dei diritti delle donne. Si rammarica che il dibattito avviato non abbia menzionato le misure di sostegno per coloro che vorrebbero tenere il proprio figlio”.

La Pontificia Accademia per la Vita, in linea con quanto affermato dai vescovi francesi, ribadisce che “proprio nell’epoca dei diritti umani universali, non può esserci un “diritto” a sopprimere una vita umana”. L’organo vaticano lancia quindi un appello “a tutti i governi e a tutte le tradizioni religiose, a dare il meglio affinché in questa fase della Storia, la tutela della vita diventi una priorità assoluta, con passi concreti a favore della pace e della giustizia sociale, con misure effettive per un universale accesso alle risorse, all’educazione, alla salute. Le particolari situazioni di vita e i contesti difficili e drammatici del nostro tempo, vanno affrontate con gli strumenti di una civiltà giuridica che guarda prima di tutto alla tutela dei più deboli e vulnerabili”.

La tutela della vita umana è il primo obiettivo dell’umanità e può svilupparsi soltanto in un mondo privo di conflitti e lacerazioni, con una scienza, una tecnologia, un’industria a servizio della persona umana e della fraternità.

La nota si conclude con una citazione di Papa Francesco, tratta da un’Udienza generale del 2020 Per la Chiesa cattolica, “la difesa della vita non è un’ideologia, è una realtà, una realtà umana che coinvolge tutti i cristiani, proprio perché cristiani e perché umani”. (…) “Si tratta di agire sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l’attitudine alla solidarietà, alla cura, all’accoglienza, ben sapendo che la cultura della vita non è patrimonio esclusivo dei cristiani, ma appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente”.

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