Sinodo. Missionari africani in Europa? “Una reale possibilità”

L’arcivescovo di Nampula, in Mozambico: “Il problema è che ci mancano i mezzi per formare i missionari, li abbiamo chiesti anche al Papa”

Sinodo

Città del Vaticano – Se in Europa le chiese si svuotano e sempre meno persone si professano cattoliche, un aiuto alla Santa Romana Chiesa potrebbe arrivare dall’Africa e dall’Asia, dove vocazioni e numero dei fedeli sono sempre più in crescita. Se ne sta parlando in questi giorni al Sinodo, dove si sta rivalutando la figura del missionario, Se nei secoli scorsi erano gli europei a partire per evangelizzare l’Africa, ora è probabile che dal continente africano possano spostarsi in Europa per far conoscere quella fede cristiana che si va perdendo.

“Si tratta di una possibilità reale”, ha detto nel quotidiano briefing sul Sinodo in Vaticano mons. Inacio Saure, Missionario della Consolata e arcivescovo di Nampula (Mozambico). Il problema, ha aggiunto, è che “la Chiesa africana, e quindi anche nel mio Mozambico, non ci sono i mezzi economici per la formazione dei missionari. Per questo al Sinodo stiamo parlando dello scambio di doni, anche materiali, tra le Chiese”.

Il vescovo ha anche riferito che, nella recente visita ad limina dei vescovi mozambicani in Vaticano, “abbiamo detto al Papa che abbiamo grandi progetti di formazione ma abbiamo problemi economici per andare avanti. Il Santo Padre ci ha promesso un aiuto. Ma io credo molto in questa possibilità di scambio di missionari”, ha concluso.

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