Sinodo. Il cardinal Koch: “La sinodalità non è contraria al primato”

Il Prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani: “Per la Chiesa è importante il rapporto tra sinodalità e primato, non c’è l’uno senza l’altra, e la sinodalità deve essere declinata a tutti i livelli: locale, regionale e universale”

Città del Vaticano – “La sinodalità non è contraria al primato: senza il primato non c’è sinodalità, e senza sinodalità non c’è primato”. Lo ha detto il cardinal Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, durante il briefing odierno in salam stampa vaticana sul Sinodo sulla sinodalità, in corso in Vaticano fino al 27 ottobre. “Per la Chiesa è importante il rapporto tra sinodalità e primato, non c’è l’uno senza l’altra, e la sinodalità deve essere declinata a tutti i livelli: locale, regionale e universale”, ha spiegato il cardinale, come riporta il Sir, rispondendo alle domande dei giornalisti.

“L’Instrumentum laboris del Sinodo parla del ruolo del vescovo di Roma, e di come la questione del primato vada inquadrata nel contesto sinodale a diversi livelli”, gli ha fatto eco il metropolita di Pisidia, Job, copresidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, delegato fraterno, secondo il quale “i dialoghi bilaterali tra le Chiesa sono un contributo all’edificazione della Chiesa di oggi”.

“Quello delle Chiese cristiane è un primato del servizio, dell’amore: non sarebbe sorprendente, in futuro, un Sinodo di tutte le Chiese cristiane”, ha affermato Martin Warner, vescovo di Chichester, copresidente del “English-Welsh Anglican-Roman Catholic Committee” e delegato fraterno: “può essere uno sviluppo naturale, anche se non possiamo stabilire una scadenza temporale”.

Del “gesto mai avvenuto prima” di un Papa che invita al Sinodo una Chiesa “molto minoritaria” come quella mennonita, nata nel XVI secolo caratterizzata dalla scelta della non violenza attiva e del battesimo dei credenti, ha parlato Anne-Cathy Graber, segretario per le relazioni ecumeniche della Conferenza Mennonita Mondiale, delegato fraterno: “Essere invitati qui al Sinodo ci ha fatto capire che ogni voce è importante, ogni voce conta, e questo vale anche per ogni cultura. Tocchiamo con mano questa accoglienza calorosa, questa pari dignità che ci viene dal battesimo. Siamo una Chiesa in cammino, una Chiesa che cerca, e che ha bisogno degli altri per cercare”.

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