Carlo Acutis: storia del primo Santo millennials proclamato patrono di Internet

Colto da una leucemia fulminante morì a soli 15 anni, il 12 ottobre del 2006: “Offro tutte le sofferenze che dovrò patire, al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso”

Roma – Dopo Pier Giorgi Frassati (leggi qui), anche Carlo Acutis, il giovane beato considerato il patrono di Internet, sarà presto proclamato Santo. Lo ha annunciato pochi giorni fa il Dicastero per le Cause dei Santi, a margine di un incontro svoltosi in Vaticano tra Papa Francesco e il Prefetto del medesimo Dicastero, il cardinal Marcello Semeraro. Acutis sarà il primo Santo della generazione millennials e, probabilmente, come per Frassati, la cerimonia di canonizzazione potrebbe celebrarsi durante il Giubileo 2025. Ma chi era Carlo Acutis? Perché è sarà presto Santo?

Carlo Acutis nacque a Londra (Gran Bretagna) il 3 maggio 1991, da genitori italiani, Carlo e Antonia Salzano, che si trovavano nella City per motivi di lavoro. Venne battezzato il 18 maggio nella chiesa di “Our Lady of Dolours” a Londra. Nel settembre 1991, la famiglia rientrò a Milano. All’età di quattro anni, i genitori lo iscrissero alla scuola materna, che frequentò con grande entusiasmo. Giunto il momento della scuola obbligatoria, venne iscritto all’istituto San Carlo di Milano, una scuola privata molto conosciuta.

Dopo tre mesi, venne trasferito alle scuole elementari presso l’istituto Tommaseo delle Suore Marcelline, perché era più vicino alla sua abitazione. Il 16 giugno 1998, ricevette la prima Comunione, in anticipo rispetto all’età consueta, grazie a uno speciale permesso del direttore spirituale, don Ilio Carrai, e dell’Arcivescovo Pasquale Macchi.

La celebrazione avvenne nel Monastero delle monache di clausura delle Romite dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus a Bemaga di Perego (Lecco). Il Sacramento della Cresima, il 24 maggio 2003, gli venne amministrato nella chiesa di Santa Maria Segreta, da Monsignor Luigi Testore, già segretario del Cardinale Carlo Maria Martini e Parroco di San Marco in Milano.

A quattordici anni, passò al Liceo classico presso l’istituto Leone XIII di Milano, diretto dai Padri Gesuiti, dove sviluppò pienamente la sua personalità. Con uno studente di ingegneria informatica iniziò a curare e a occuparsi del sito internet della parrocchia milanese di Santa Maria Segreta. Nonostante gli studi fossero particolarmente impegnativi, decise spontaneamente di dedicare parte del suo tempo anche alla preparazione dei bambini per la Cresima, insegnando il Catechismo nella Parrocchia di Santa Maria Segreta.

Quello stesso anno progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’istituto Leone XIII e promosse e coordinò la realizzazione degli spot sempre per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale. Trascorse tutta l’estate del 2006 a ideare il sito per questo progetto. Organizzò anche il sito internet della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum.

Una delle particolarità di Carlo era di amar trascorrere la maggior parte delle sue vacanze ad Assisi in una casa di famiglia. Qui oltre a divertirsi con gli amici, imparò a conoscere San Francesco. Da lui apprese il rispetto per il creato e la dedizione ai più poveri. Infatti, l’esempio del Serafico e di Sant’Antonio di Padova nel compiere gesti di carità nei confronti dei poveri furono per Carlo un invito a fare altrettanto. Si impegnò così in una gara di carità a favore dei bisognosi, dei senzatetto, degli extracomunitari, che aiutava anche con i soldi risparmiati dalla sua paghetta settimanale.

Vista la grande devozione che Carlo nutriva per la Madonna, recitava quotidianamente il Rosario. Si consacrò più volte a Maria per rinnovarle il proprio affetto e per impetrare il suo sostegno. Progettò anche uno schema del Rosario che poi riprodusse con il suo computer. Dobbiamo riconoscere che nella vita spirituale di Carlo furono sempre presenti i Novissimi. Questa sua forte consapevolezza della realtà della vita eterna fu causa di ostacoli da parte di alcuni suoi amici.

Nell’ottobre 2006 si ammalò di leucemia di tipo M3 considerata la forma più aggressiva, in un primo tempo scambiata per influenza. In un primo momento, venne ricoverato alla Clinica De Marchi di Milano, poi visto l’aggravarsi della situazione, fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove c’è un centro specializzato per il tipo di leucemia che lo aveva colpito. Pochi giorni prima del ricovero, offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa, per andare dritto in Paradiso.

In quell’ospedale, un sacerdote gli amministrò il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Alcune tra le infermiere ed i medici che hanno seguito Carlo in quei momenti, lo ricordano con grande affetto ed edificazione. La morte cerebrale avvenne l’11 ottobre 2006, il suo cuore smise di battere alle ore 6:45 del 12 ottobre. La notizia della sua morte si diffuse subito grazie ai suoi compagni di classe.

Riportata la salma a casa, fu un continuo afflusso di persone che andarono a dargli l’ultimo saluto. I funerali vennero celebrati nella chiesa di Santa Maria Segreta, il 14 ottobre 2006.

La salma di Carlo venne sepolta nella tomba di famiglia a Ternengo (Biella), poi nel febbraio 2007 i suoi resti mortali vennero traslati nel cimitero comunale di Assisi per soddisfare il suo desiderio di rimanere nella città di San Francesco. Dalla morte, la sua fama di santità e di segni non ha fatto altro che aumentare in ogni Continente. Nel 2019 il corpo di Carlo viene traslato nel Santuario della Spogliazione, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, di Assisi.

Verso gli onori degli altari

Nel 2013 iniziò l’iter canonico per la proclamazione della santità. L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Milano dal 12 ottobre 2013 al 24 novembre 2016, in sessantacinque Sessioni, durante le quali furono raccolte tutte le prove documentali e vennero escussi cinquantasette testi, di cui sei ex officio. La validità giuridica dell’Inchiesta, si legge sul sito del Dicastero per le Cause dei Santi, fu riconosciuta con il Decreto del 26 maggio 2017.

Le carte passarono quindi al Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che si svolse il 17 aprile 2018. In quell’occasione emerse che la breve esistenza terrena di Carlo fu lineare, trasparente, aperta a Dio e al prossimo. Lasciatosi plasmare dalla Grazia, divenne un esempio luminoso della gioia che si irradia dall’incontro con Gesù. Questa familiarità sta alla base del suo cammino di perfezione ed è fondamentale per comprendere la sua spiritualità, centrata sull’Eucaristia e sulla devozione alla Vergine Maria.

Per i Teologi risulta evidente l’ardore con il quale egli praticò le virtù e l’impegno con cui invitava gli altri, a cominciare dai familiari, a fare altrettanto. Durante la breve malattia si registrò il culmine del suo percorso spirituale. La sua compostezza, l’inalterata serenità nonostante le sofferenze, colpirono profondamente chi ebbe modo di stargli accanto. Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di Carlo.

Le virtù eroiche

Nel luglio 2018, durante la sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura di Carlo, venne sottolineato l’ardore con il quale, giovane di età ma maturo nelle vie del Signore, praticò tutte le virtù, impegnandosi anche a esortare i suoi compagni a fare altrettanto.

Fu un innamorato di Dio e, in particolare, dell’Eucaristia, che definiva autostrada per il cielo. Coltivò un amore filiale per la Vergine Maria e considerava il Rosario un appuntamento importante della giornata. Testimoniò il Signore Gesù a molti che l’hanno avvicinato e conosciuto.

Al termine della Relazione, che aveva concluso constare de heroicitate virtutum, Vescovi e Cardinali risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa

Il primo miracolo

In vista della sua beatificazione, la Postulazione ha presentato la presunta guarigione miracolosa di un bambino. L’evento accadde il 12 ottobre 2013 a Campo Grande, in Brasile. Il piccolo, sin dalla nascita, avvenuta nel 2010, soffriva di importanti disturbi all’apparato digerente.

Nel 2012 un esame clinico evidenziò una rara anomalia anatomica congenita del pancreas. A causa di questa patologia, la vita del bambino era caratterizzata da scarsa crescita e difficoltà nell’alimentazione. Più volte fu ricoverato per disidratazione e per processi infiammatori. Solo un intervento chirurgico avrebbe potuto eliminare il problema.

L’intervento però non fu mai effettuato, poiché nel 2013, dopo che il piccolo infermo ebbe toccato una reliquia di Carlo Acutis, si registrò un sorprendente viraggio e la ripresa della normale crescita staturo-ponderale. Esami clinici, eseguiti negli anni successivi, rilevarono che il pancreas non presentava più il problema anatomico iniziale, senza che fosse stato praticato alcun intervento chirurgico, come sarebbe stato necessario per eliminare i disturbi funzionali.

L’iniziativa dell’invocazione era stata presa dal parroco di S. Sebastiano in Campo Grande e dai genitori del bambino. In occasione dell’anniversario della morte di Carlo, il parroco aveva organizzato la celebrazione di una Messa. Intanto, la mamma dell’infermo aveva iniziato una novena per chiedere la guarigione del figlio.

Oltre ai familiari, molti conoscenti e parrocchiani si unirono alle invocazioni rivolte a Carlo. La preghiera fu antecedente, corale, univoca, fatta in un contesto di fede che ha visto coinvolta un’intera comunità parrocchiale. La guarigione del bambino avvenne durante la Santa Messa, subito dopo il bacio della reliquia.

Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione a Carlo e la guarigione del fanciullo, che in seguito ha goduto di buona salute ed è stato in grado di gestire una normale vita relazionale. La cerimonia di beatificazione si tenne ad Assisi, nella basilica superiore di San Francesco, alla presenza di migliaia di persone.

Il secondo miracolo: verso gli onori dell’Altare

Per la canonizzazione del Beato, la postulazione ha presentato all’esame del Dicastero l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, della giovane V. V. Valverde, nata in Costarica il 2 maggio 2001, trasferitasi a Firenze nel 2018 per motivi di studio. Il 2 luglio 2022, intorno alle 4 del mattino, la ragazza cadde dalla sua bicicletta mentre percorreva una strada del centro cittadino, riportando un trauma cranico molto grave.

Condotta all’Ospedale Careggi di Firenze, la giovane fu sottoposta a craniotomia d’urgenza con asportazione dell’osso occipitale destro del cranio per diminuire la pressione intracranica. La situazione apparve subito molto critica e i familiari vennero avvertiti della possibilità che la ragazza potesse morire da un momento all’altro. Lo stesso 2 luglio la segretaria della madre della giovane iniziò a pregare il Beato Carlo Acutis.

L’8 luglio la madre di Valeria, Liliana, si recò in pellegrinaggio ad Assisi, pregando sulla tomba del Beato, al quale affidò la figlia, lasciando anche una lettera scritta. Proprio quel giorno, Valeria ritornò in respirazione spontanea e il giorno seguente i medici registrarono la ripresa della motilità degli arti superiori e quella, parziale, del linguaggio.

Il 13 luglio Valeria eseguì i comandi motori e il 14 luglio le venne tolta la cannula tracheale. Il 18 luglio 2022 la paziente fu dimessa dalla terapia intensiva e trasferita in subintensiva dove una TAC mostrò la scomparsa della componente emorragica dell’area contusiva sede temporo corticale destra.

Quattro giorni dopo la ragazza fu trasferita al reparto di neurologia e l’11 agosto fu inviata nella struttura ospedaliera Don Gnocchi di Firenze per sottoporsi alla terapia riabilitativa che, contrariamente alle previsioni mediche, durò solo una settimana a seguito di un recupero rapido ed effettivo. I neurologi la dimisero con l’indicazione di proseguire la terapia riabilitativa a casa.

Di fronte alla completa guarigione, in segno di ringraziamento, il 2 settembre la giovane guarita e la mamma si recarono in pellegrinaggio ad Assisi presso la tomba del beato Carlo Acutis. A maggio 2024, Papa Francesco ha dato parere positivo e presto Carlo Acutis sarà proclamato Santo.

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