Urbaniana, il Papa: No alla liquefazione dell’Università dei missionari

In Vaticano il Pontefice riceve i membri della prima sezione del Dicastero per l’Evangelizzazione: “Non viviamo in una società cristiana, ma siamo chiamati a vivere da cristiani nell’odierna società plurale. Da cristiani e aperti”

Città del Vaticano – “Non viviamo in una società cristiana, ma siamo chiamati a vivere da cristiani nell’odierna società plurale”. E un’istituzione storica e prestigiosa come la Pontificia Università Urbaniana, che “ha propria identità”, può dare “risposte adeguate alle questioni che la realtà odierna pone alla Chiesa e al mondo”, proprio partendo dalla propria “specificità missionaria”. Lo ha detto Papa Francesco rivolto ai partecipanti all’Assemblea Plenaria Straordinaria della Sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’Evangelizzazione, convenuti a Roma dai vari Continenti per riflettere sull’identità e il futuro della Pontificia Università Urbaniana.

Nel suo discorso, come si legge su Agenzia Fides, Papa Francesco ha esposto ai membri del Dicastero missionario i criteri orientativi e operativi che conviene seguire per delineare il cammino presente e futuro della Pontificia Università adagiata sul Gianicolo. “C’è qualche progetto di ‘liquefarla’ (il Pontefice ha usato questa parola ma sul sito della Santa Sede appare il termine ‘sciogliere’, ndr) con altre Università. No! Questo non va!”, ha esordito il Pontefice parlando a braccio.

Il Vescovo di Roma ha quindi ribadito che l’identità e la vocazione dell’Istituzione accademica geneticamente legata al Dicastero missionario – erede della Congregazione di Propaganda fide – consiste nella “missionarietà”. Una identità sempre connessa con la vita delle Chiese locali e mai chiusa e compiuta in sé stessa. Una identità che proprio come la missione “si lascia costantemente interpellare dal soffio dello Spirito che guida la storia e ci chiama ad interpretare il tempo che stiamo vivendo”. “Con criteri propri pure”, ha aggiunto a braccio.

Il Pontefice nel suo discorso ha poi espresso parole di elogio sia per la questione specifica posta al centro dei lavori della Plenaria, sia per la procedura sinodale di consultazione avviata dal Dicastero missionario che prima dell’Assemblea ha raccolto richieste, valutazioni, aspettative e suggerimenti espressi dalle Conferenze Episcopali riguardo al presente e al futuro dell’Urbaniana. Il Papa ha anche ricordato che “l’Università Urbaniana risponde all’autorità e all’attività del Dicastero per l’Evangelizzazione, nella configurazione stabilita dalla Costituzione Apostolica Praedicate evangelium”. “L’Urbaniana ha propria identità”, ha sottolineato nuovamente a braccio.

Proprio per continuare a camminare nel solco dei suoi “valori fondativi”, anche l’Urbaniana è chiamata a coniugare “l’esigenza di elevare la qualità dell’offerta formativa e della ricerca, e la necessaria razionalizzazione delle risorse umane ed economiche”. A tale scopo, entrando nel dettaglio di possibili scelte concrete, il Successore di Pietro, citando l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ha ricordato che “una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia”. C’è invece bisogno di “quella sana creatività che rifugge ogni sforzo emotivo per trovare i percorsi adeguati”. “Non avere paura della creatività – ha aggiunto scostandosi nuovamente dal discorso preparato -, ci vuole questa sana creatività”.

Rendere un’Istituzione accademica attraente e competitiva – ha spiegato Papa Francesco – “domanda docenti docili, investigazione scientifica e capacità di dare un apporto significativo alla dottrina”. Mentre “far buon uso delle risorse”, ha aggiunto accennando a possibili esempi di sinergie tra le istituzioni accademiche sostenute dalla Santa Sede, “significa unificare percorsi identici, condividere i docenti”, “eliminare gli sprechi, programmare in modo oculato le attività, abbandonare prassi ormai stanche o progetti che poco hanno di originale”.

“Per questo voglio ringraziare il Cardinale e il Segretario, Sua Eccellenza, che stanno facendo un vero lavoro per evitare queste cose brutte e sporche. Grazie per quello che state facendo voi due”, dice nuovamente a braccio rivolgendosi a cardinal Tagle e all’arcivescovo Nwachukwu.

Nel caso specifico dell’Urbaniana – ha precisato il Papa – l’auspicato innalzamento dell’offerta accademica deve evidenziare ancor di più “la sua specificità missionaria ed interculturale, perché coloro che si formano siano in grado di mediare con originalità il messaggio cristiano nella relazione con le altre culture e religioni”, perché c’è bisogno “di pastori, di consacrati e di laici che sappiano incarnare uno slancio missionario per evangelizzare le culture e così inculturare il Vangelo”. “Queste due cose vanno sempre insieme – ha aggiunto al discorso –: evangelizzazione della cultura e inculturazione del Vangelo”.

Papa Francesco ha anche auspicato che, “come già avvenuto per l’area asiatica e cinese”, in seno all’Urbaniana “si possano costituire più centri di ricerca per le diverse regioni geografiche e culturali e rafforzare quelli esistenti. Inoltre – ha aggiunto – si favorisca l’affiliazione dei Seminari e degli Istituti di Teologia presenti nelle Circoscrizioni ecclesiastiche missionarie garantendo, quando questo non è possibile, un diverso, ma costante accompagnamento”.  (foto © Vatican Media)

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