Papa Francesco: “La pace politica ha bisogno della pace dei cuori”
Il Pontefice al Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana: “Per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la fraternità”
Città del Vaticano – “La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte”. Ne è convinto Papa Francesco, che questa mattina ha incontrato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, i partecipanti al Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana, in corso di svolgimento in questi giorni proprio in Vaticano.
Il Pontefice ringrazia i presenti: “In un pianeta in fiamme vi siete riuniti con l’intento di ribadire il vostro “no” alla guerra e “sì” alla pace, testimoniando l’umanità che ci unisce e ci fa riconoscere fratelli, nel dono reciproco delle rispettive differenze culturali”. Cita quindi Martin Luther King, che nel lontano 1964, quando gli conferirono il Premio Nobel per la pace, disse: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”. “È proprio così – commenta il Santo Padre -. E allora ci domandiamo: come possiamo, concretamente, tornare a far crescere l’arte di una convivenza che sia davvero umana?”. La risposta, secondo Bergoglio, è nell’atteggiamento-chiave proposto nella Fratelli tutti, ovvero “la compassione e il dialogo.
Poi, tuona: “La guerra è un inganno. La guerra sempre è una sconfitta, così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura. È un altro inganno. Per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la fraternità. Solo così riusciremo a sviluppare un modello di convivenza in grado di dare un futuro alla famiglia umana”.
Nel pomeriggio, i partecipanti al meeting si incontreranno in 12 differenti tavoli dislocati in Vaticano e in luoghi simbolo della Città di Roma, come il Palazzo del Campidoglio, il Palazzo della Cancelleria, l’Accademia dei Lincei, Palazzo Rospigliosi, il Cnel, la Confindustria, la Luiss, il Salone d’onore del Coni. Vi prenderanno parte 30 Premi Nobel per la Pace, scienziati, economisti, sindaci, medici, manager, lavoratori, campioni dello sport provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di cercare alternative alle guerre e alle povertà.
Riflettendo sulla “fraternità” come base di un mondo nuovo, fatto di relazioni umane e sociali belle, i tavoli tenteranno di trovare proposte concrete per cominciare a cambiare la storia, stimolare le riforme che mancano, comprendere dove il principio di fraternità è già presente nella vita sociale e discernere i parametri necessari per misurarlo. Anche Papa Francesco, in vista della Giornata Mondiale dei Bambini che si terrà il 25 e 26 maggio a Roma, interverrà al tavolo di riflessione “Bambini: generazione futuro”.
Ai panels parteciperanno tra gli altri il sindaco di New York Eric Leroy Adams, l’economista Jeffrey Sachs, il ct della Nazionale Luciano Spalletti, il ceo di Fiat Olivier François, il giovane banchiere Victor Ammer, la chairperson del Comitato globale per la sicurezza alimentare Nosipho Jezile, il cco di Dentsu Gordon Bowen, il direttore esecutivo del distretto dell’area di innovazione quantica del Quebec Richard St-Pierre.
Alle 21.30 l’evento conclusivo nell’atrio della basilica di San Pietro, presentato da Eleonora Daniele, con gli artisti Giovanni Allevi, Roberto Vecchioni, Nek, l’icona country statunitense Garth Brooks e altri. Con il World Meeting on Human Fraternity 2024, la Fondazione Fratelli tutti “intende rinnovare un patto mondiale sulla fraternità, avviare l’elaborazione di un nuovo codice dell’essere umano”, nonché annunciare un grande evento programmato nell’anno giubilare (12 e 13 settembre 2025).
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