Gmb: la lezione del Papa ai bambini: “Conoscete lo Spirito Santo?”

In piazza San Pietro la messa conclusiva della prima Giornata Mondiale dei Bambini. In prima fila Meloni e Gualtieri. Il Pontefice: “Pregate sempre per la pace e i bambini malati”

Città del Vaticano – “Siamo qui per pregare Dio”. Il sole cocente di fine maggio non scoraggia le migliaia di piccoli provenienti da ogni parte del mondo per la messa conclusiva della Prima Giornata Mondiale dei Bambini. Il Pontefice fa il suo ingresso in piazza San Pietro, gremita da circa 50mila persone (secondo gli organizzatori) e colorata da bandiere della pace, striscioni e stendardi, accolto da un lungo applauso. I bambini che sono sul sagrato lasciano il proprio posto per corrergli incontro e salutarlo.

In prima fila, accanto all’altare, la premier Meloni, assieme alla figlia, e il sindaco di Roma, Gualtieri. Poco più in là anche Lino Banfi e Carlo Conti, presenti all’evento di apertura di questa prima Gmb, svoltosi allo Stadio Olimpico (leggi qui). Nell’omelia, completamente pronunciata a braccio, il Pontefice spiega con parole semplici il dogma della Trinità, di oggi ricorre la solennità.

“Sapete che Dio è Padre? E come si prega Dio? Qual è la preghiera che tutti noi facciamo ogni giorno?”, chiede il Papa ai piccoli, che rispondono: “Il Padre nostro”. Bergoglio continua con le domande: “Bravi. E sapete che Dio ha un Figlio, come si chiama? Non ho sentito bene, ripete”. “Gesù”, il grido di risposta dei bambini. “Gesù è quello che ci ha salvato. Preghiamolo affinché ci sia sempre vicino”. Francesco ripete poi uno dei suoi mantra: “Lui perdona tutto e tutti, sempre. Non dimenticatelo”.

“È sapete chi è lo Spirito Santo?”, continua il Papa che in risposta riceve solo silenzio. “Non è facile rispondere. Lo Spirito Santo è Dio dentro di noi, lo abbiamo ricevuto nel battesimo e nei sacramenti e ci accompagna nella vita di tutti i giorni – spiega Francesco -. È lui a suggerirci le cose buone da dire e da fare, è Lui a darci la forza per vivere ogni giorno”.

“Ma sapete che come cristiani abbiamo anche una mamma in Cielo. Sapete chi è?”, domanda Bergoglio. Questa volta i bambini conoscono la risposta: “Maria!”. “Esatto, ma siete bravi. È sapete come si prega? Facciamolo ora insieme”. La piazza prega con l’ave Maria. Poi il Papa conclude: “Pregate sempre per la pace e per i bimbi ammalati”.

La seconda Giornata Mondiale dei Bambini si svolgerà sempre a Roma ma fra due anni, a settembre 2026, come annunciato dal Papa al termine della celebrazione. La Gmb, precisano gli organizzatori, si svolgerà ogni due anni e non sarà itinerante come le Gmg, ovvero le Giornate Mondiali della Gioventù. Tutte le Gmb si svolgeranno sempre nell’Urbe.

Gmb: dalla Puglia a Roma per incontrare il Papa

“Sono felice di stare con voi perché voi siete la speranza del futuro”. Le parole di Papa Francesco riempiono il cuore degli oltre 200 bambini della Diocesi di Foggia-Bovino che ieri pomeriggio hanno preso parte all’evento di apertura della prima Giornata Mondiale dei Bambini svoltasi allo Stadio Olimpico.

Cinque i pullman partiti da Foggia, per un totale di 239 persone tra piccoli e grandi (due sacerdoti, tre diaconi permanenti e sette animatori/educatori). “Una giornata impegnativa, a tratti faticosa, ma piena di gioia per tutti noi”, racconta don Antonio Campo, del centro giovanile dei salesiani di Foggia. Nonostante la sveglia sia suonata molto presto, “fin dal mattino abbiamo sperimentato la gioia del metterci in cammino insieme, adulti e bambini, pensando all’invito che il Pontefice aveva rivolto soprattutto ai piccoli, primi destinatari di questo evento”.

“Vedere l’Olimpico colorato da tante bandiere della pace, fare nuove amicizie, incontrare il Papa – continua don Antonio – è stato il culmine di questo cammino” che continuerà ora a Foggia. “Abbiamo vissuto un momento intenso che resterà sempre scolpito nella memoria, soprattutto dei ragazzi che hanno conosciuto tanti altri coetanei che vivono in cammino come il loro”.

“Torniamo a casa consapevoli che i bambini, come ci ha detto il Papa, sono un segno di speranza per il futuro. E lo sono anche per la nostra terra e la nostra Diocesi. I bambini – prosegue il sacerdote – posso cambiare il cuore dei grandi. Quello che è stato seminato in questo viaggio continueremo a curarlo e farlo fruttare nelle nostre comunità. Staremo accanto ai ragazzi, non solo nelle catechesi o nei momenti ‘seri’, ma anche nel gioco è momenti informali, come ha ricordato il Papa”.

Durante le 4 ore di evento, infatti, una bambina ha domandato al Pontefice: “Secondo te cosa possiamo fare noi che siamo bambini affinché il mondo sia migliore?”. “Cosa potete fare? Litigare? No; giocare insieme, aiutare gli altri, facendo queste cose il mondo sarà migliore”, la risposta di Francesco. “Torniamo a casa pieni di gioia per questo incontro che ci darà la linfa per vivere da testimoni di Cristo ogni attimo della nostra vita”, conclude don Antonio.

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