Angelus. Il Papa benedice i Bambinelli: “Solo in Dio troviamo la luce”

In piazza San Pietro 22mila fedeli accorrono per il tradizionale rito di benedizione delle statuine, il Pontefice: “Vi chiedo di pregare davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria”

Città del Vaticano – “Da soli non ci possiamo salvare: solo in Dio troviamo la luce della vita”. Affacciato su una piazza San Pietro baciata dal sole e gremita da 22mila fedeli, Papa Francesco, come da tradizione, benedice i Bambinelli. Tanti i bambini presenti, riuniti ai piedi del grande albero di Natale dagli Oratori Romani per il suggestivo rito che quest’anno coincide con il compleanno del Pontefice. E se poco prima in Aula Paolo VI aveva condiviso un pezzo di torta con i bimbi meno fortunati (leggi qui), durante l’Angelus sono i bimbi romani a cantare dalla piazza “Tanti auguri a te” al Santo Padre.

Bergoglio risponde con affetto e chiede un “regalo” particolare: “Nel benedire i vostri ‘Bambinelli’, vi chiedo di pregare davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria. Grazie di questo, e buon Natale a voi e alle vostre famiglie!”.

Essere testimoni di luce

All’Angelus, commentando il Vangelo di questa terza domenica d’Avvento, detta Gaudete, il Pontefice riflette sulla missione di Giovanni il Battista (cfr Gv 1,6-8.19-28), ovvero “testimoniare la luce”. Il Battista, sottolinea il Papa, “è certamente un uomo straordinario. La gente accorre ad ascoltarlo attratta dal suo modo di essere, coerente e sincero. Tutto questo lo rende diverso da altri personaggi famosi e potenti del tempo, che invece investivano molto sull’apparenza”. Persone come lui, rimarca il Santo Padre, “rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri. Il Signore manda in ogni epoca uomini e donne di questo genere”.

Sappiamo riconoscerli? Cerchiamo di imparare dalla loro testimonianza, mettendoci anche in discussione? Oppure ci lasciamo incantare dai personaggi alla moda? E andiamo in atteggiamenti superficiali.

Ma Giovanni è anche un uomo luminoso perché “testimonia la luce”. Ovvero Gesù: “Solo Lui redime,
libera, guarisce e illumina. Per questo Giovanni è una ‘voce’ che accompagna i fratelli alla Parola; serve senza cercare onori e protagonismi: è una lampada, mentre la luce è Cristo”.

L’esempio di Giovanni il Battista ci insegna almeno due cose. Primo, che da soli non ci possiamo salvare: solo in Dio troviamo la luce della vita. E secondo, che ciascuno di noi, con il servizio, la coerenza, l’umiltà, con la testimonianza della vita – e sempre con la grazia di Dio – può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù.

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa va al Medio Oriente (leggi qui) e alle “migliaia di migranti che tentano di attraversare la selva del Darién, tra Colombia e Panamá. Si tratta spesso di famiglie con bambini che si avventurano in percorsi pericolosi, ingannati da chi falsamente promette loro una via breve e sicura, maltrattati e derubati. Non pochi perdono la vita in quella giungla. C’è bisogno dello sforzo congiunto dei Paesi più direttamente interessati e della Comunità internazionale, per evitare che questa tragica realtà passi sotto silenzio e per dare insieme una risposta umanitaria”.

Per iscriverti al nostro canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link