Santa Maria Maggiore: il Papa mette fine al commissariamento e “ristruttura” il Capitolo

Con un chirografo il Pontefice promulga i nuovi Statuto e Regolamento per il Capitolo della basilica liberiana. Mons. Makrickas da Commissario nominato arciprete coadiutore

Città del Vaticano – Dopo quasi due anni, Papa Francesco mette fine al commissariamento della basilica di Santa Maria Maggiore e, con un chirografo, ridisegna i compiti del Capitolo liberiano nominando anche un arciprete coadiutore.

Nel chirografo, il Pontefice ricorda ricorda di aver affidato il 14 dicembre 2021 a un commissario straordinario, affiancato da un’apposita Commissione, “l’incarico di provvedere al riordino della vita del Capitolo e della Basilica, per il maggior bene del popolo di Dio”. Al termine del commissariamento, scrive il Santo Padre, “ritengo opportuno liberare i canonici da ogni incombenza di carattere economico e amministrativo, affinché possano dedicarsi, pienamente e con rinnovato vigore, all’accompagnamento spirituale e pastorale che i pellegrini di tutto il mondo cercano e desiderano trovare, varcando le soglie del primo Santuario mariano d’Occidente”.

Statuto e Regolamento sono stati stilati, si legge ancora, “ispirandosi ai principi e ai criteri della costituzione apostolica Praedicate Evangelium”. Da qui il conferimento a monsignor Makrickas, già Commissario speciale della basilica, “tutte le facoltà necessarie per la moderazione e l’applicazione della nuova normativa e per il governo del Capitolo”. Il Papa dispone, inoltre, che il nuovo arciprete coadiutore “continui ad esercitare la legale rappresentanza” e che mantenga “la potestà di porre atti di ordinaria e straordinaria amministrazione”. Questo fino alla istituzione di un Consiglio di Amministrazione – tra le novità del nuovo Statuto – a cui, come stabilisce l’articolo 48, viene affidata la gestione dei beni del Capitolo.

Sempre al vescovo lituano Papa Bergoglio attribuisce “le mansioni spettanti al vicario dell’Arciprete, al delegato per la Pastorale e al delegato per l’Amministrazione, fino alle rispettive nomine”. Queste ultime due sono figure nuove nell’organigramma della basilica che sorge sul colle più alto di Roma. Il Delegato per la Pastorale è il primo collaboratore dell’Arciprete per l’attività dei canonici e di Santa Maria Maggiore che opererà in stretta sinergia col cerimoniere, coordinando i servizi attinenti all’aspetto pastorale e alle cerimonie.

I due delegati, insieme all’arciprete che lo presiede, comporranno il Consiglio di Amministrazione, con un rappresentante del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e un rappresentante dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). Tutti i membri rimangono in carica per cinque anni e possono essere confermati; il loro mandato avrà termine con l’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’ultimo esercizio.

D’ora poi, il Consiglio “programma, delibera e verifica le linee dell’amministrazione strategica del Capitolo”, dando direttive e mandati. Tra le altre novità, il nuovo Statuto stabilisce che senza una delibera di approvazione del CdA, “la locazione dei beni del Capitolo non può essere fatta ai canonici, né ai loro consanguinei e affini fino al quarto grado, e neppure ai loro familiari e domestici”.

Non solo: i canonici e i coadiutori del Capitolo che hanno raggiunto o che raggiungeranno l’ottantesimo anno di età avranno lo status di canonici onorari e di coadiutori onorari fino a quando le condizioni di salute e di autosufficienza lo consentiranno, conservando così “il comodato dell’appartamento di cui già godono, il titolo di Protonotario Apostolico soprannumerario e le vesti proprie”. I coadiutori onorari dovranno comunque pagare l’affitto, ma a canone di locazione agevolato e, insieme ai canonici onorari, potranno “proseguire nell’esercizio dell’attività liturgico-pastorale volontaria in Basilica” e “continuare a percepire l’assegno capitolare”. Potranno, inoltre, “usufruire della possibilità di sepoltura presso il Cimitero dei canonici”.

I canonici onorari sono però “esonerati da tutti gli obblighi” verso il Capitolo e, di conseguenza, “non prendono parte alle Sessioni Capitolari”. Stesse previsioni anche per quei canonici e coadiutori che, pur non avendo ancora compiuto l’ottantesimo anno di età, “da tempo non assistono alle celebrazioni liturgiche e non partecipano alle Sessioni Capitolari”. E, se da una parte le nuove norme eliminano i Coadiutori del Capitolo, il Papa introduce la possibilità di chiamare sacerdoti in aiuto del Capitolo in casi straordinari.

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