Quando l’Urbe fu risparmiata dalle violenze: 80 anni fa il voto alla Salus Populi Romani

Roma in festa ricorda gli 80 anni dal voto che i cittadini fecero alla Vergine Maria durante la guerra: a giugno ricco calendario di celebrazioni e preghiere

Roma, 1944. La guerra infuria e i romani si ritrovano insieme, in preghiera, davanti alle immagini sacre. Particolarmente cara è quella del Divino Amore, sulla Torre diroccata. Papa Pio XII teme possa venire distrutta dalle bombe così, per preservarla, la fa spostare dal Santuario di Castel di Leva al centro di Roma.

Prima viene ospitata nell’omonima chiesetta di piazza Fontanella Borghese; poi, a maggio, dato l’enorme afflusso di fedeli, si decide di trasferirla a San Lorenzo in Lucina e ancora a Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio. Qui, il 4 giugno, migliaia di persone, tra fedeli e sacerdoti, pronunciano un voto cittadino alla Madonna, affinché la città venga risparmiata.

Ed è proprio quello che accade: attorno alle 19 le truppe alleate entrano a Roma senza trovare la minima resistenza da parte dei tedeschi, che lasciano la città da nord. Il giorno seguente, 5 giugno, la folla si riversa in piazza San Pietro, dove Pio XII dice: “Con indicibile riconoscenza noi veneriamo la Ss.ma Madre di Dio e Madre nostra, Maria, che la titolo e alle glorie di Salus Populi Romani ha aggiunto una nuova prova della sua benignità materna, che rimarrà in perenne memoria negli annali dell’Urbe”.

Ottanta anni dopo la diocesi di Roma fa memoria di quegli eventi, con una serie di celebrazioni in quattro luoghi diversi; gli stessi che furono i protagonisti della storia del voto del 1944. Si comincia sabato primo giugno al Centro Don Orione di via della Camilluccia: alle 17 è prevista la commemorazione storica presso la parrocchia Santa Maria Mater Dei a cura di don Flavio Peloso, postulatore generale della Congregazione; alle ore 18 la processione verso la Madonnina e la preghiera del Rosario; ancora, alle 19, la solenne concelebrazione eucaristica, animata dal Coro della Diocesi di Roma e presieduta dal cardinale Enrico Feroci, rettore del Santuario del Divino Amore. Al termine della Messa si terrà l’omaggio floreale alla Madonnina, che fu realizzata nel 1953 proprio in memoria degli eventi del 1944, affinché fosse visibile da tutta la città.

Ancora, martedì 4 il voto sarà ricordato nella chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio: alle ore 18 il vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Baldo Reina, presiederà la preghiera del Rosario guidata dalla Comunità del Divino Amore; alle 18.30 celebrerà la Messa.

Sabato 8 giugno, nella basilica di Santa Maria Maggiore, alle 18 è in programma la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della basilica liberiana; alle 19.30, poi, la recita del Rosario con l’arcivescovo Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica.

La conclusione domenica 9 giugno al Santuario della Madonna del Divino Amore, a Castel di Leva. Qui, alle 11, il cardinale Feroci celebrerà la Messa, che sarà concelebrata, tra gli altri, dal vescovo ausiliare del settore Sud, monsignor Dario Gervasi. Poi è prevista la processione con omaggio floreale presso la Torre del primo miracolo, accompagnata dalla banda musicale del Divino Amore.

“Per la prima volta il 4 giugno 2024, dopo l’approvazione del nuovo Proprio della Diocesi di Roma, si celebrerà la memoria di Santa Maria Salus Populi Romani – sottolinea il vescovo Reina –. La scelta della data è legata al Voto che i fedeli di Roma insieme al loro Pastore il Papa Pio XII fecero nella chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio il 4 giugno 1944, davanti all’immagine della Madonna del Divino Amore, portata in quel luogo per salvarla dai bombardamenti sotto l’incubo della devastazione della città assediata”.

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